1. Il giovane cuckold (i)


    Data: 28/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: neriandrea28, Fonte: Annunci69

    ... più cupi. Di nuovo meditai di affrontarla, di costringerla a scegliere fra me e lui, anche a costo di perderla, ma ci sarebbe voluto coraggio ed io non lo avevo.
    
    Purtroppo la forza di carattere non era fra le mie qualità, ero sempre stato timido, arrendevole, incapace di impormi. Ripensai a quello che mi aveva detto Marino, la sua filosofia su come vanno trattate le donne, io non sarei mai stato capace di costringere Rita a farsi sodomizzare! Con la mente ritornai a quello che era successo qualche ora prima, alla scena di lei, la mia ragazza, carponi sul divano, che prendeva nel culo l'enorme cazzo di Marino. E come stava godendo!
    
    Mi eccitai e cominciai a masturbarmi, lentamente, sempre con la mente su quelle immagini, il cazzo che entrava e usciva, il buco dilatato, i gemiti di piacere....In pochi secondi venni copiosamente.
    
    Nelle settimane che seguirono la situazione fra noi si cristallizzò definitivamente. Rita era dolce, affettuosa, appariva innamoratissima, si poteva pensare che il nostro fosse un rapporto normalissimo, se non che il sesso tra noi era ormai scomparso. Il sesso era ormai delimitato agli incontri con Marino, il sabato o la domenica, durante i quali Rita si trasformava, da ragazza bene educata in puttana libidinosa.
    
    Il mio ruolo, in quegli incontri, divenne sempre più limitato. Potevo guardare loro due che scopavano, ma non mi fu più concesso di avere un ruolo attivo, di scopare. Al massimo potevo leccare la fica di Rita, dopo che lui l'aveva ...
    ... riempita di sperma - mi ero abituato ormai a sentire in bocca il sapore acre della sborra - e, se volevo venire, mi masturbavo da solo, mentre la mia lingua era dentro di lei. Oppure di leccarle il culo, dopo che lui l'aveva penetrata lì.
    
    Era una situazione mortificante, ma ero ormai rassegnato, era il prezzo da pagare per l'amore che Rita mi dimostrava durante il resto della settimana. Marino cambiò gradualmente atteggiamento nei miei confronti, si divertiva a farmi pesare la sua superiorità e non mancava occasione per umiliarmi.
    
    Mi chiamava pisellino.
    
    «Ciao, pisellino!» mi salutava quando arrivavamo.
    
    «Avanti, pisellino, vieni a leccare la fica della tua fidanzata, bevi la sborra di un vero maschio» mi diceva dopo che aveva finito di scopare. Io fingevo nulla, anche se mi dispiacevo che Rita non protestasse per il modo in cui venivo trattato. Mi resi conto tristemente che lei era completamente succube di quell'uomo.
    
    Ma lo stavo diventando anche io. Un giorno, dopo che lui l'aveva inculata, Rita mi chiese, come al solito, di leccarla. Era carponi sul letto, io mi posizionai dietro di lei e cominciai a lambire con la lingua il suo sfintere sgocciolante di sperma. Marino era stesso al suo fianco e guardava mentre si massaggiava con aria soddisfatta il cazzo ancora semi eretto.
    
    «Leccami anche la fica, dai» mi ordinò Rita. Eseguii e lei cominciò a mugolare di piacere. Continuai con impegno alternando le carezze fra culo e vagina. Mentre lo facevo cominciai a ...