1. Il giovane cuckold (i)


    Data: 28/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: neriandrea28, Fonte: Annunci69

    ... giorni dopo l'incontro con Marino andai a casa sua a trovarla, come al solito. Cenammo insieme poi la madre si ritirò in buon ordine, come sempre faceva, per lasciarci campo libero.
    
    Lei fu molto focosa, come al solito. Mi baciò a lungo, appassionatamente, mi riempì di parole dolci, pomiciammo un po', ma non andammo oltre. Non presi nessuna iniziativa, aspettai che lo facesse lei, ma non accadde. Inevitabilmente temevo il confronto con il mio rivale, non ero in grado di reggerlo, ne ero consapevole.
    
    Parlammo molto, ma non di Marino, non di quello che era successo la domenica precedente, su quell'argomento ci fu un assoluto silenzio, da parte di entrambi. Così fu anche durante le telefonate che ci scambiammo i giorni seguenti, fino al sabato mattina, quando lei mi annunciò con molta semplicità:
    
    «Stasera andiamo da Marino.»
    
    Non era una proposta, era un'affermazione. Sapevo che sarebbe successo, anche se speravo ardentemente il contrario. Avrei dovuto ribellarmi, avrei dovuto quanto meno protestare, ma la mia vigliaccheria prese il sopravvento.
    
    «Va bene» mi limitai a rispondere in tono rassegnato.
    
    Alle otto passai a prenderla a casa sua e mezz'ora dopo eravamo a destinazione. Il padrone di casa ci accolse con la sua solita esuberanza, baciò sulla bocca Rita poi abbracciò anche me, come se fossimo ormai grandi amici. Il suo atteggiamento mi disarmava, avrei voluto trattarlo con distacco, mostrarmi freddo, ma non ci riuscii. Da un lato ero rassegnato a subire ...
    ... un'altra umiliazione - non c'era altro termine per definire la situazione - ma nello stesso tempo ero eccitato all'idea di quello che sarebbe successo dopo.
    
    Cenammo con calma, insalata di riso seguita da carpacci di pesce assortiti, per finire una macedonia di frutta. Poi ci trasferimmo nel lato salotto, Rita e Marino vicini sul divano, io da solo sulla poltrona. Questa volta fu lei a prendere l'iniziativa, si girò e incollò la bocca su quella di lui. Intanto la mano si poggiò sull'inguine di lui, cominciando a carezzarlo.
    
    Si baciarono a lungo voluttuosamente, mentre lei con una mano gli sbottonava i pantaloni. Lui fece per alzarsi ma lei lo fermò.
    
    «Voglio cominciare qui» sussurrò con voce roca.
    
    Scese dal divano e si inginocchiò davanti a lui, che intanto si era tirato giù calzoni e boxer, mettendo a nudo il grosso cazzo ormai eretto, su cui lei si gettò con la bocca.
    
    Io guardavo la scena, seduto al mio posto, immobile. La guardavo mentre dava lunghe e voluttuose leccate lungo l'asta, per poi farla scomparire completamente fra le sue labbra. Si dedicò alle palle, leccandole amorevolmente, per poi tornare a succhiare. Lui cominciò a mugolare di piacere.
    
    «Stasera la tua ragazza è proprio arrapata» mi disse con una strizzatina d'occhio «ha proprio voglia di cazzo!»
    
    Non replicai, ero basito. Con me Rita non era mai stata così focosa, si stava comportando come una vera puttana. Ma non potevo fare a meno di eccitarmi a quella vista.
    
    «Sì» replicò lei, alzando per ...
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