1. La Barbara


    Data: 21/09/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: AlexFeet2594, Fonte: EroticiRacconti

    ... seno abbondante e sodo. Sotto, un corto gonnellino di pelle di lupo cortissimo che lasciava svettare gambe lunghe e possenti che terminavano con un paio di piedi nudi, delicati ma decisamente letali se usati contro qualcosa di morbido come il floscio scroto dei maschi.
    
    Caius la guardò avanzare mentre sudava freddo. Tutto il suo corpo era segnato da pitture feroci, linee scure che, rilucendo alle fiamme del focolare, la facevano sembrare ancora più giunonica. A meno di un metro dal soldato si fermò fissandolo negli occhi. Caius abbassò subito lo sguardo. Era spaventato, ma pure eccitato da quella bellezza così piena e selvaggia. Mormorò: «Non… n-non mi uccidere, ti prego…»
    
    Becky non disse nulla, poi fece una breve risatina: «Uccidere? Non siamo così selvagge come ci dipingete voi. No, e poi l’esperienza mi ha insegnato che un maschio morto non serve a nulla.» Così dicendo gli sfiorò il petto scendendo fino all’ombelico. Caius ebbe un’erezione immediata e si formò un piccolo bozzetto sul davanti del lembo di stoffa. Notandola, Becky sorrise: «Vediamo la leggendaria potenza di Roma!» Gli strappò la mutanda svelando un cazzetto microscopico, lungo come la punta di una freccia e spesso come il mignolo della barbara. Sotto, una foresta di peletti fitti e neri soffocavano una coppia di pallette rinsecchite. Becky scoppiò a ridere di gusto facendo sprofondare Caius in una vergogna rosseggiante. «E quello cos’è?!?!» Rideva, rideva e rideva. Il soldato resistette finché poté, ...
    ... poi la paura cedette il passo all’orgoglio. Urlò: «Schifosa puttana! Quando vi avremo ridotte tutte in schiave tu succhierai il mio uccello da mattina sera!!!»
    
    Le risa di Becky si incepparono. Un lampo attraversò i suoi occhi ora feroci e il suo piede destro si schiantò di punta al centro dello scroto di Caius, beccando entrambe le pallette che impattarono con violenza sull’osso pubico. Il romano cacciò un acuto rimanendo a bocca aperta. Ma non ebbe manco il tempo di elaborare il dolore che Becky caricò altri cinque micidiali calci di fila che gli spedirono i coglioni infiammati nello stomaco.
    
    Caius piegò la testa in avanti incapace di urlare. Si sentiva come stesse bruciando. La barbara riprese a ridere. In meno di venti secondi aveva deriso e annientato un soldato del più potente esercito del mondo, e tutto solo perché aveva quel sacchettino ridicolo tra le gambe di cui i maschi sono tanto fieri, ma che è il simbolo tangibile della loro inferiorità. Lei invece, no. Tra le gambe era libera, e per questo superiore. Si eccitò pensando che, in un certo senso, avrebbe reso superiore anche quel perdente che frignava nudo davanti a lei.
    
    Attese qualche minuto e gli afferrò le palle. Caius tremò mentre rantolava. «Ah, ma allora c’è qualcosa… credevo di aver colpito il nulla e non capivo perché ti lamentassi così. Aspetta, fammi sentire…» Schiacciò prima un testicolo poi l’altro tra le dita premendo coi polpastrelli, spingendoli ai lati dello scroto così che non potessero ...
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