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Vita da cornuto 12
Data: 20/09/2021, Categorie: Sentimentali Autore: P1945, Fonte: EroticiRacconti
... cominciare chiese di potermi insultare con gli epiteti peggiori e di poter citare il mio uomo come ‘il cornuto’. Gli concessi di insultare me, ma non il mio amore. Gli stette bene. Un “Succhiami il cazzo puttana!” dette inizio alle operazioni. Dopo alcuni minuti “Vediamo la passera … ma è una cloaca … Quanti cazzi hai preso mignotta? …” ed io: “Dammi la minchia … porco bastardo!” “Ti sfondo, bagascia!”. In capo a una dozzina di minuti mi sborrò in fica “Te la riempio, zoccola!”. Poi fu la volta del bocchino. “Forza troia! Fammi vedere come succhi la sborra dai miei coglioni …”; “Ma sei proprio una brava succhiacazzi! … quanti ne hai succhiati per essere così esperta? …” “Tanti che non immagini neanche quanti …” “Prendi in questa fogna che hai al posto della bocca tutta la mia sborra”. Mi sborrò nella bocca che tenevo spalancata un discreto numero di schizzate. La tenni un poco in bocca, non la mandai giù e la feci colare lentamente sui miei seni. Me la spalmai fino a farla assorbire dalla pelle. Infine fu la volta del culo. “Ora te lo apro per bene, zoccola …” “Piglialo tutto … che dopo scoreggerai come un basso tuba” “Ti faccio guarire da qualunque stitichezza … vedrai come cacherai bene dopo aver preso il mio bastone …”. Alla fine scaricò la sborra residua nel mio culo. Nonostante la violenza verbale non era stato troppo violento fisicamente; tornò ad essere educato, mi chiese scusa per le offese “Sai se non faccio così non godo … ” “Non ti preoccupare! In fondo hai ...
... detto molte verità …”. Mi feci la doccia e tornai a casa da P. Lo trovai che andava avanti e indietro nervosamente davanti al monitor gigante. “Ti sei masturbato?” “No. Ma non è stato facile resistere al desiderio” “Ho una voglia matta di te, cornuto.” “Andiamo a letto che ora ti fotto io puttana …”. Ce ne dicemmo proprio tante emulando il quarto cliente… Passarono anche le due giornate seguenti finché si arrivò all’ultimo cliente. Restai a bocca aperta quando vidi presentarsi P. che mi dava del lei e mi diceva di essere prenotato per un ‘incontro’. Voleva giocare al cliente raffinato con la prostituta e lo assecondai divertita e molto arrapata. Continuava a trattarmi con molta deferenza dandomi sempre del lei. Mi porse poi un preservativo; me lo appoggiai alle labbra e glielo infilai usando le stesse. “Quanto è brava! Non l’ho proprio sentito.” Mi prese dapprima a missionaria. Continuava imperterrito a darmi del lei mentre mi chiavava dolcemente. Al di là del gioco era un vero rapporto d’amore: mi stava chiavando l’anima. Gli dissi: “Se lei mi assicura che non ha malattie sessualmente trasmissibili e dopo mi firma un’autocertificazione, le tolgo quel pezzo di gomma. Sa? Mi piace di più il contatto diretto della pelle” “Capisco il desiderio. Sì in coscienza posso firmarle quell’autocertificazione.” Si staccò da me e gli tirai via il condom. Ne approfittò per girarmi a pecorina e riprese la monta. Continuava con quella sua dolcezza ferma; mi stava amando e quando mi amava ...