1. La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 5


    Data: 13/09/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti

    ... muoveva a quattro zampe con estrema difficoltà, dovendo portare appresso la catena con la pesante palla di ferro. Non le era stato concesso né di rivestirsi, né di ripulirsi la faccia ancora ricoperta dello sperma di Cesare. Era tarda sera e fuori c’era freddo!
    
    “Vedi come sono gentile: accompagno gli ospiti al cancello!”
    
    Alla ironica battuta di Ester, Cesare, che aveva lanciato la tuta e le scarpe di Monica lungo il cortiletto d’ingresso, fece una grassa risata, salutando la Valli:
    
    “Ci vediamo domani puttana! Mi raccomando sexy e puntuale!”
    
    Ma Ester aveva in serbo un’ultima diavoleria: aprì il lucchetto con la seconda chiave che aveva a disposizione liberando momentaneamente la caviglia di Monica, quindi legò la catena al polso della schiava facendo in modo che la catena passasse attraverso le maglie metalliche dell’inferriata e che la palla in ferro si trovasse dall’altra parte del cancelletto. In tal modo, se non si fosse liberata dalle catene, la Valli sarebbe stata bloccata e non avrebbe potuto lasciare la casa.
    
    “La chiave ce l’hai nel culo! Per cui cagala fuori, apri il lucchetto e sparisci. Ah, se riesci ad andar via, chiudi il cancello!”
    
    Ester rientrò dentro casa ridendo, mentre Monica continuava a vivere un vero e proprio incubo.
    
    Nuda, sporca e dolorante si ritrovava legata ad un cancello sul cemento del cortile di una squallida casa: doveva trovare al più presto una soluzione! La luce del lampione della strada andava e veniva, e questo un po’ ...
    ... la salvava, considerando che era tardi e non c’era più nessuno in strada o almeno quasi.
    
    Il suo sedere era un fuoco dentro e fuori. Qualsiasi azione che implicasse toccare il proprio ano era una sofferenza, ma doveva assolutamente estrarre quella chiave. Così si mise seduta accovacciata sui piedi, in posizione tipo squat, e fece lo sforzo di aprirsi lo sfintere anale come se stesse defecando; in un secondo momento si aiutò con le mani e dopo una ventina di minuti di tentativi estenuanti, tra pianti e imprecazioni, riuscì a sputare fuori la chiave e ad aprire il lucchetto. Poi raccolse le sue cose e se ne andò via.
    
    Inutile dire che anche quella notte Monica Valli non chiuse occhio, un po’ per i dolori fisici, comunque compensati da opportuni medicinali, e un po’ per quello che sarebbe stato il suo destino.
    
    Il giorno successivo fu decisamente peggiore: il delirio del sadismo! Tutto fu molto più intenso e doloroso perché la Valli risentiva di quello che aveva subito il giorno prima: il sedere era ancora arrossato fuori e infiammato dentro. Cesare ed Ester ci andarono pesanti battendola a ripetizione prima dopo e durante le varie sodomizzazioni che andarono avanti per tutta la notte soprattutto ad opera di Ester, che già dall’arrivo di Monica in casa aveva espresso la propria volontà di divertirsi a tempo indeterminato:
    
    “Domani è il mio giorno libero per cui non lavoro e posso fare le ore piccole…!”
    
    Poi avvicinandosi all’orecchio di Monica continuò:
    
    “In altre ...