1. Un tragico equivoco


    Data: 13/09/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... ricomponemmo alla meno peggio e lo pregai di portarmi a casa; mi chiese se mi era piaciuto; gli risi in faccia e lo pregai di non fare domande stupide; mi chiese se l’avremmo rifatto; gli lasciai intuire di sì.
    
    A casa, riuscii ad evitare l’incontro diretto con mio marito; il timore che sentisse nella mia bocca il sapore dello sperma ingoiato mi frenò da qualunque forma di effusione; corsi in bagno, anche per cambiare il perizoma ormai madido e lavarmi la vulva rorida; mi misi a tavola e cenai dichiarando che la giornata pesante mi obbligava ad andare a letto presto; ebbi la sensazione che avesse intuito tutto e che tacesse per un rispetto eccessivo o perché, forse, non gli dispiaceva.
    
    Questo tarlo accompagnò tutte le vicende che quel primo incontro scatenò; quasi che mi fossi messa su un piano inclinato coperto di sapone, scivolai lentamente e inesorabilmente verso l’adulterio più smaccato e triviale possibile; cominciò proprio con Rinaldo che si organizzò perché talvolta, alla chiusura dell’ufficio, potessimo rifugiarci in un albergo ad ore dove ben presto divenni, tristemente per me, nota come l’amante clandestina del giovane fusto.
    
    Non mi sentivo gran che in colpa, perché mi ero convinta che un paio di sedute di sesso al mese non recavano lesioni o offese al regime matrimoniale; naturalmente, mi sentii in dovere di celare a mio marito tutte le mie ‘bravate’ e non mi rendevo conto di calcare la mano sulle ‘corna’ che sapevo perfettamente di fargli; quando, dopo ...
    ... un’estate di grande amore con mio marito, comunicai a Rinaldo che ne avevo abbastanza, credetti di avere chiuso uno strano capitolo della nostra vita.
    
    Purtroppo, il ‘piano inclinato’ su cui mi ero avventurata mi catturò e mi spinse a rincarare la dose; un giovane impiegato, di una ditta con sede in un edificio vicino al cantiere, mi affascinò con il suo portamento elegante e affascinante, il suo eloquio mi travolse e ci misi poco ad accettarne la corte decisamente aperta; quando mi propose una serata di sesso, non mi tirai indietro; organizzandomi i tempi con mio marito, lo portai all’hotel che conoscevo e ci sollazzammo fino a notte.
    
    Quando rientrai quasi clandestinamente, ebbi la sensazione che Alfredo fosse sveglio e mi aspettasse; poiché non mi disse niente e non accennò a un chiarimento nemmeno il mattino, al risveglio, mi confermai nella convinzione che godesse a sapersi tradito; il dubbio che dovessi obbligarlo ad ammetterlo e a lasciarsi dominare dalla mia lussuria si fece assillo spasmodico e mi bruciava la mente ogni volta che andavo a fare sesso col nuovo amante.
    
    Non fu il giovane impiegato, col quale la mia relazione durò solo un trimestre con una mezza dozzina di copule in tutto, il protagonista della presa di posizione che avevo inconsciamente deciso; capitò invece con un bull assai buzzurro che avevo incontrato nel bar, che frequentavo di solito con le amiche, e che mi era apparso, e poi risultò davvero, fornito di una bella dotazione capace di scuotermi ...
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