Beyond the White: Indian Target
Data: 12/09/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... badai meno.-. -E ora ci badi di più?-, chiede lui. L’uomo scuote il capo. -No. Ci bado differentemente.-, ammette. John Kingsword annuisce. Nessuna cimice? Non lo può sapere. Ma al punto a cui sono… -Dalima ha le idee molto chiare. Il suo piano ha senso, eliminare l’opposizione su ambo i fronti.-, dice John. L’uomo ascolta, recepisce. -Te l’ha detto lei?-, chiede. Cenno di assenso. Una confessione troppo limpida? Forse. -Incredibile quantitativo di confidenza e fiducia da parte della nostra Dalima.-, dice l’uomo. -Mera autoconservazione selettiva.-, precisò John, -Forse incrinata dalla situazione.-, aggiunge. L’uomo annuisce. L’altro sorride a tutta bocca. L’uomo intuisce. Sorride a sua volta. Passi dietro di loro. Pesanti. Non è Patil. -Riunione operativa tra dieci minuti, signori.-, voce indiana, inglese oxfordiano. Pressione. L’uomo annuisce. L’uomo capisce. La situazione si è complicata.
-Due allarmi in meno di venti minuti l’uno dall’altro.-, la voce di Dalima Kothil pareva priva di emozione, o talmente pregna di esse da non poterle palesare, -Troppo per essere coincidenza.-. Nô notò la tensione. Viso, collo, spalle. Un corpo in tensione anche a dispetto dell’apparente rilassatezza che cercava di proiettare mantenendo un’espressione calma. -Di cosa stiamo parlando?-, movimento. Dall’ingresso ovest della sala, entrarono gli altri membri del gruppo, tutti altrettanto tesi. -Allarmi.-, Patil di contro pareva una statua di mogano. Nella tensione della stanza, l’indiano ...
... pareva assolutamente a suo agio. -Chi?-, chiese James Crowain. Il commando pareva già sul chi vive, sprofondato in una valutazione della situazione tattica da cui forse non era mai realmente uscito. -Un altro allarme. A nordovest.-, segnalò Patil. -Penso sia ora di evacuare la zona.-, disse John con un ghigno, -Sono convinto che abbiate un modo per farlo.-, occhi negli occhi con Dalima Kothil. La donna, Nô lo vide subito, non distolse lo sguardo da quel confronto.
Esercito Indiano, forze speciali. Gatti Neri, tre squadre divise su sei elicotteri. Turama Jindal scese dal Viper mentre questo ancora non aveva toccato terra. Atterrò con una flessione delle ginocchia, posizione di copertura. Arjun, poco distante, garantiva copertura a sua volta. Altri team, in altri punti, stavano posizionandosi in punti prefissati. Penetrazione aggressiva in territorio ostile. Da manuale. Preparazione all’avanzata. Assoluta, totale padronanza della scienza dell’offensiva lampo. Elicotteri di copertura, sbarchi rapidi. Nessuna reazione ostile, nessuno sparo. Avanzarono, infransero il perimetro, testuggine nera perfettamente coordinata. Andarono dentro, a battersi. Trovarono solo il vuoto. -Merda!-, ringhiò Arjun. Turama Jindal espirò, la frustrazione talmente elevata da non essere esprimibile a parole. Entrò nelle varie stanze con cautela, ricevendo rapporti tramite intercom. Giudizio unanime: nessuna resistenza, nessun nemico, nessun prigioniero. Niente. Dalima Kothil e Patil Rabhoungham erano ...