Beyond the White: Indian Target
Data: 12/09/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... Nella direzione opposta, intenta a dare qualche rupia a un mendicante storpio, Miryam Goldmann, avvolta in vesti indù con pure un tikka rosso sulla fronte per meglio confondersi, annuisce. Chiude l’elemosina e lascia che la folla la assorba. Shaibat ora sa di dover agire. Alla svelta. Trova l’indiana. -Scusa?-, chiede. Esempio perfetto di turista americana all’estero, -Bagno?-. -Non so. Mai stata a Mumbai.-, risponde Turama. Parola e controparola, frase e controfrase. Ma non basta. Non del tutto. Shaibat annuisce. -Peccato. È una bella città.-, inizia. L’indiana sorride, un sorriso che non arriva alle labbra. -Io preferisco Kochi.-, fine della farsa. Shaibat annuisce di nuovo. Serietà assoluta ora. -Andiamo a bere qualcosa.-, dice l’indiana. La segue. Si perdono nella folla.
Erano emersi dalla folla, riconoscendosi quasi a istinto. Uomo, donna, uomo, uomo e uomo. Le coperture, appunto. Neroko, Miryam Goldmann, Frank Horst, Arjun e un altro commando dei Gatti Neri, nessun segno distintivo apparente. Avevano seguito con discrezione le due donne, sino al bar. Poi oltre il bar. Sino all’hotel. Una bustarella di migliaia di rupie aveva assicurato loro la massima discrezione da parte del personale. Costi previsti. Costi pagati. E ora, nella stanza adibita a zona briefing, c’erano tutti loro. Shaibat e i suoi da un lato, Turama e i suoi dall’altro. La tensione era ancora palpabile. -Chi siete?-, la domanda da Turama è prevista. Anche il silenzio che segue, è previsto. -I buoni. ...
... Almeno in confronto a molti, troppi malvagi, signora Jindal.-, risponde Shaibat. -Tutti si credono buoni, almeno finché non viene provato loro quanto sbagliano.-, è la risposta non del tutto innocente dall’indiana. Un sorriso criptico fa capolino sul viso dell’hacker. -Più che giusto. E a questo punto mi permetto di essere più chiara: abbiamo tutto l’interesse a cooperare. Noi abbiamo bisogno di voi e voi di noi.-. -Noi chi?-, altra domanda. Shaibat sospira. Sa che la risposta è inevitabile e verrà data. -Noi.-, nessun’esitazione da Frank Horst, -Siamo indipendenti.-. -Agli ordini della C.I.A.?-, chiede Turama. Cenno di diniego da Neroko. -No. Agli ordini di noi stessi. E ora…-, il giapponese si muove lento verso il laptop, lo attiva, connette il proiettore. Lancia il filmato, -…Vi verrà chiarito tutto.-.
L’uomo espira piano. Riprende consapevolezza. Esercizi, riscaldamento, flessioni, addominali, stretching, CQC in solitaria, poi riposo. Ancora e ancora. L’ultimo riposo l’ha visto perdere cognizione del tempo, scivolare nel sonno improvvisamente. Si alza, lentamente. Merda, doveva essere stanco. Guarda l’ora. È sera. Fa mente locale. Quanto ha dormito? Almeno tre ore. Forse anche più. Gli altri? Si veste. Esce dalla stanza. Piove, lo nota ora. Monsone? Forse. Incrocia alcune guardie. Poi lo vede. John Kingsword. Pare osservare la pioggia. -È bella, vero?-, chiede l’uomo. John annuisce, senza voltarsi. -Era così bella anche allora.-, dice l’uomo, -Ma io ero diverso, e ci ...