Alta marea
Data: 27/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: francoforte, Fonte: RaccontiMilu
... forte, riempimi ma non lasciarmi così…bastardo! Mi fa male…cazzo eppure mi piace…non capisco più niente – Ancora completamente vestito, la guardavo dal fondo del letto, così indifesa, vulnerabile, eppure così forte, del suo orgoglio, della sua femminilità, i capezzoli ormai viola e ipersensibili, il clitoride gonfio, dentro i pantaloni chino color Khaki troneggiava un’erezione potente. Mi avvicinai al suo viso, era una delle cose che più mi piacevano di lei, quel sorriso a barchetta che illuminandola, creava una piccola rete di sottili rughe ai lati degli occhi, profondi e imperscrutabili, nei quali io avevo visto qualcosa. Le sue narici sentirono il profumo pungente del mio dopobarba. – Adoro questo odore, ti prego, scopami, ne ho voglia…ne ho bisogno – disse inclinando la testa verso di me, mostrandomi le labbra increspate. – Non ancora Josefina, lo farò, stanne certa e mi sentirai, porta un po’ di pazienza – le bisbigliai nell’orecchio, quel messaggio sembrò calmarla, ma fu solo un momento, il dolore misto al piacere delle pinzature, la frustrazione delle corde, il calore che continuava ad incendiarle la fica, la fecero esplodere. – Maledetto pezzo di merda, giuro che se non mi scopi, non mi vedrai mai più, cancellerò il tuo numero e tutto ciò che ti riguarda, scomparirò dalla tua vita, per sempre – Presi il cellulare e accesi la fotocamera, mi inginocchiai sul letto e inchinandomi tra le sue cosce cominciai a riprendere il suo sesso aperto, potevo vedere con chiarezza ...
... le labbra lucide di umori, infilai tre dita dentro senza troppa dolcezza, affondarono in un liquido denso e appiccicoso, l’estrassi e me le leccai, poi le portai alla sua bocca e dopo averle succhiate, mi morse a sangue. – Ti decisi a fottermi maledetto stronzo?! – – Voglio guardarti, da quella sera a Firenze in quella camera d’albergo, quante volte ci siamo rivisti, per lavoro, per amicizia, per scopare? – – Ma che cazzo c’entra adesso? Tante, ci siamo visti decine di volte, cosa vuoi dire con questo? – – Che non ho mai avuto troppo tempo per guardarti Jo, lasciati guardare adesso che sei legata, vulnerabile, mi prenderò cura di te, per questi brevi momenti tu sarai qualcosa di prezioso da proteggere – Non dimenticherò mai il suo sguardo, prima mi fissò, poi gli occhi le si fecero lucidi e cominciò a singhiozzare, la raggiunsi sul letto, le afferrai dolcemente la testa, le carezzai le guance e poi la baciai, a lungo, prima dolcemente poi con sempre più voracità, con la mia lingua esplorai la sua bocca, mordendole le labbra iniziai a spogliarmi con frenesia, strappai i bottoni della camicia di lino bianca, lanciai i mocassini, mi tolsi i pantaloni e finalmente…liberai il mio dardo di carne. Jo lo accolse tra le sue labbra, mentre la tenevo per la nuca, gli dedicò diversi minuti di attenzione, poi fu il mio turno, dopo un’ora di quella tortura, meritava la mia assoluta attenzione. Scivolai tra le sue gambe e iniziai a leccarle le labbra, tolsi la pinzetta dal clitoride, ormai ...