Tua, per un solo istante
Data: 06/09/2021,
Categorie:
Etero
Autore: inception, Fonte: EroticiRacconti
... riservato, solo a me?»
Morii davanti ai suoi occhi, morii di vergogna, non riuscendo a dire nulla, annaspai alla ricerca d'ossigeno.
I miei occhi fissi sul lastricato, il cervello quasi mi esplose.
Non poteva essere vero, quando è sceso, che ci fa qui, sta parlando con me, ma è davvero lui, non può essere.
Fermarono i miei pensieri le sue dita, che decise, mi indussero a guardarlo in faccia.
Due dita sotto al mento e il suo sguardo nel mio. Il cuore iniziò a picchiare nel petto, all’impazzata.
Era lui, lui che mi sovrastava quanto basta per farmi sprofondare.
Lui e il suo maledetto profumo.
Lui e il suo respiro.
Lui e la sua voce.
Lui e il suo corpo.
«Eih, puoi parlare, sai?»
Incalzó con un tono di voce dolce, lo stesso che si adotta per parlare ai bambini.
«Io, non so che dire, non capisco a che ti riferisci»
Piagnucolai, mentendo spudoratamente.
«Davvero? Non sai a che mi riferisco?»
Continuò inclinando il viso di lato e guardandomi, ancora più intensamente, negli occhi.
Riuscii solo a rispondere un “no” alla sua domanda.
Mi sentivo le guance prender fuoco, mentre sul suo viso stupendo si apriva un beffardo sorriso.
«Quindi, fammi capire bambina, mi stai dicendo che ciò che ho visto riflesso dal finestrino» fece una lunga pausa per godersi il mio sgomento. Poi continuò in quella ammissione
«Sai ti ero talmente vicino che ho dovuto trattenere il respiro per impedirti di sentirmi, pensi che io sia un ...
... pervertito?»
Mi chiese scandendo parola per parola, con una lentezza talmente studiata da indurmi a zittire quelle labbra insolenti, più volte. Complici anche le sue dita, che mi impedivano, oltre che di deglutire, pure di distogliere lo sguardo da quegli occhi dolci e al contempo maliziosi.
«No, io non dico questo» riuscii a farfugliare senza troppa convinzione.
«Non lo so, lasciami ti prego».
«Lasciami ti prego» ripeté le mie parole abbassando il tono della voce fino a sussurrare.
«Vediamo se sono io quello che mente o se sei tu la bugiarda, facciamo questo gioco, ci sto»
Senza distogliere gli occhi dal mio viso mi si avvicinò ancor di più.
Mi imposi di abbassare lo sguardo da quelle maledette calamite, il suo alito batteva prepotente sulle mie labbra.
Mi sentii liquefare da dentro, potevo mentire a lui, ma non a me stessa. Quell’uomo mi aveva intrigato dal
primo istante in cui lo vidi.
«Ci guardano tutti, devi smetterla»
Riuscii a gracchiare tutto d’un fiato.
«Qual è il problema, sto parlando con la mia splendida ragazza, a qualcuno dovrebbe forse dar fastidio?»
Mi zittii così, lasciandomi a bocca aperta come un idiota.
«Ben appunto, ora ho la tua attenzione, dicevamo»
Continuò lui, seducente da spezzarmi il respiro in gola.
«Ah, si, stavi tentando di dirmi, in modo goffo, aggiungo, che non eri tu quella seduta davanti a me»
«Si, cioè no, ero io ma...»
«Ma cosa?» m’interruppe lui.
«Continua o continuo io?»
«Io...»
Tentennai ...