1. Le avventure del giovane mc - il terzo anno - ho fatto danno cap 5


    Data: 26/05/2018, Categorie: Etero Autore: ilromantico73, Fonte: Annunci69

    ... morbidissime.
    
    Mi diressi verso casa come un moribondo, quella mattina a Bologna l’aria era fresca e frizzante, c’erano già i bar aperti e avrei voluto fermarmi a fare colazione ma avevo finito tutti i soldi per cui arrivai fino a casa nella speranza di trovare qualche avanzo. Entrato in casa beccai Sergio e Ludovico che facevano colazione in cucina, erano ancora vestiti per cui erano sicuramente rientrati anche loro in quel momento. Sul tavolo un vassoio pieno di paste. Amavo, adoravo visceralmente Ludovico quando faceva queste cose. Mi sedetti con loro e mi spolverai tre paste e un cappuccino.
    
    “Ma che hai combinato stanotte per avere tutta questa fame?” mi chiese Ludovico.
    
    “Ludo davvero, lascia perdere” ma tanto già sapevo che non lo avrebbe fatto per cui gli raccontai tutto per filo e per segno. Giorgio, quanto aveva scoperto, cosa mi aveva detto, il pompino e la notte di sesso, tutto per filo e per segno.
    
    “Cazzo!” esclamò Ludovico “e ora come farai?”
    
    “Ludo non lo so, come avevi detto te è andato tutto per il peggio e ora non so davvero come uscirne.”
    
    “Ma che me ne frega di quello, tanto era evidente da subito che avresti fatto casino, io voglio sapere come farai adesso a scoparti la coinquilina di Lucilla senza farti beccare. Sai già quando è sola nei fine settimana o le hai dato il tuo indirizzo di casa?”
    
    “Ma che cazzo dici? Possibile che in questa situazione tu possa anche solo pensare a una cosa del genere?” lo odiavo, lo odiavo profondamente. ...
    ... Anche perché era stato il mio primo pensiero. Da casa delle ragazze a casa mia non avevo fatto altro che pensare a come avrei potuto fare per scoparmi la mora e rimpiangevo di non averle dato il mio indirizzo di casa quando mi aveva baciato alla fine. Detestavo essere così simile a Ludovico, ma soprattutto odiavo il fatto che lui si accettasse così come era mentre io mi ero offeso da solo e profondamente vergognato per quei pensieri.
    
    “Ci vorrebbe Camilla, lei saprebbe consolarmi” sospirai.
    
    “Spero tu stia scherzando” replicò Ludovico.
    
    “Perché?” chiesi indispettito, cosa voleva dire su di me o su Camilla?
    
    “Perché se Camilla fosse qua ti chiederebbe la taglia di reggiseno della mora e se potete fare una cosa a tre. Non è una cretina come te.”
    
    Ci pensai un attimo, probabilmente Ludovico aveva ragione, come sempre, Camilla avrebbe reagito quasi sicuramente così. Però non volevo dargli ragione per cui cercai di assumere un atteggiamento superiore guardandolo con sufficienza. Non dovette venirmi particolarmente bene dato che Ludovico mi guardò con un’espressione che significava chiaramente cosa ti avevo detto? e se ne andò a letto.
    
    Rimasi seduto in cucina, Sergio stava finendo di sorseggiare il suo tè. Era troppo aspettarmi conforto da lui? Aveva capito di cosa avevamo parlato? Aveva almeno chiaro chi fossi io? Lo guardai, stava ridacchiando da solo mentre sorseggiava, chissà cosa gli stava passando per la testa. Mi convinsi che fosse meglio non scoprirlo per cui mi ...
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