1. Le avventure del giovane mc - il terzo anno - ho fatto danno cap 5


    Data: 26/05/2018, Categorie: Etero Autore: ilromantico73, Fonte: Annunci69

    Sono tornato, spero di scrivere di più in questa quarantena forzata.
    
    Le ragazze tornarono al tavolo. Erano state al bagno veramente tanto tempo. Troppo. Forse era tutta una strategia per dar tempo a Giorgio di parlarmi. Uscimmo dal locale sempre ridendo e scherzando, Giorgio era decisamente più espansivo con me, mi sorrideva, mi dava la mano e rideva ad ogni cosa dicessi. Mi era fin troppo chiaro il suo modo di fare, alla fine un corteggiamento resta un corteggiamento. Arrivati sotto casa di Lucilla ci salutammo, Giorgio si girò verso di me ed esclamò:
    
    “il mio numero lo hai. Chiamami” e mi baciò in bocca. A stampo. Questa volta non indietreggiai perché sapevo di non dover suscitare sospetti e mi aspettavo qualcosa di simile. La cosa che non mi aspettavo è che lui aprisse leggermente le labbra e mi passasse la sua lingua sulle mie. Bastardo! Mi sorrise e se ne andò. Avrei voluto pulirmi la bocca ma sarebbe stato troppo sospetto. Dopo che se ne andò con Marina restai solo con Lucilla davanti al suo portone di casa.
    
    “Certo che non perdi tempo te” esclamò all’improvviso “e io che speravo quasi di avere ancora qualche chance per conquistarti.” Rise, ma sembrava anche avere un tono più dispiaciuto che divertito.
    
    “Mi dispiace” replicai, “non dovevo legare subito così velocemente con un tuo amico, ma sai c’è stata subito simpatia e anche intesa” deglutii pensando al suo bacio “capisci?”
    
    “Sì lo capisco. Ti va di salire su da me a fare due chiacchiere?” Avrei voluto ...
    ... dire di no ma le parole di Giorgio mi risuonavano in mente. Dovevo tagliare i rapporti con lei. Subito. Probabilmente era il momento migliore per farlo dato che era comunque già delusa da me. Con un’andatura da condannato a morte salii su da lei. La casa era vuota. Tutte quelle gnocche in mutande e reggiseno erano ancora fuori a divertirsi o a far divertire qualcuno. Lucilla mi portò in camera sua, si spogliò davanti a me mentre io cercavo di non pensare a lei in termini sessuali. Non era facile, mi ero masturbato ma ormai erano passate diverse ore e sotto si sarebbe potuto comunque risvegliare qualcosa. Si mise un pigiama a mio avviso troppo corto e troppo attillato e si sdraiò sul suo letto.
    
    “Vieni qua accanto a consolarmi?” disse picchiettando col palmo della mano sul materasso accanto a lei. Sapevo che non era una buona idea ma mi sentivo anche tremendamente in colpa dato che quella situazione l’avevo creata io.
    
    “Ok, ma tra poco devo andarmene” risposi. Mi sdraiai accanto a lei, vestito. Mi si appoggiò accoccolata sulla spalla. Iniziavo a sentire dei brividi tra le gambe.
    
    “Ti devo chiedere scusa” ruppe lei il silenzio.
    
    “Perché?” chiesi stupito.
    
    “Per questa serata” mi era chiaro a grandi linee cosa volesse dire e di cosa si scusasse ma dovevo fingere di non sapere per restare credibile. “Vedi, le mie compagne in mutande e reggiseno, il mio amico gay. Era tutto preparato per te. Volevo capire se fossi sicuro della tua scelta o se ci fosse ancora spazio per me.” ...
«1234...»