Le avventure del giovane mc - il terzo anno - ho fatto danno cap 5
Data: 26/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: ilromantico73, Fonte: Annunci69
... Si fermò e mi parve di sentirla singhiozzare. “Mi sento così stupida e me ne vergogno. Potrai mai perdonarmi? Resterai mio amico”. Mi sentii una merda, lei si scusava per aver fatto qualcosa di decisamente meno grave di quanto fatto da me. Non sapevo cosa fare, mi si presentavano tre strade davanti. La prima era confessare tutto, ma la scartai immediatamente. Ero troppo vigliacco. La seconda era fingermi incazzato e sdegnato e andarmene via dicendole che tra noi era tutto finito. Probabilmente sarebbe stata la scelta più efficace ma per quanto vigliacco non ero così stronzo da scaricare tutta la colpa su di lei. La terza era quella che scelsi, le avrei detto che non ero arrabbiato, che la capivo ma che non avrei mai potuto darle quello che voleva. Mi sarei allontanato da lei e via via ci saremmo persi di vista. Era la scelta congeniale per me, vigliacca e non troppo aggressiva. Presi fiato per iniziare il mio pippone quando lei alzando la testa e guardandomi negli occhi esclamò “ti piacciono i pompini?”
“Cosa?” strabuzzai gli occhi.
“I pompini, ti piacciono i pompini?” ripeté con rinnovato entusiasmo. Non sapevo cosa rispondere, cioè la mia testa urlava li adoro ma non era la risposta da dare. Cercai di ricorrere alla mia ormai palesata omosessualità.
“Intendi farli o riceverli?” chiesi mentre il mio cervello urlava disgustato dall’idea di farne uno.
“Oh già” rispose “entrambi diciamo.”
“Beh riceverli non mi fa impazzire” mentii “farli al contrario mi piace ...
... sempre di più” mentii ancora più spudoratamente.
“Perfetto, semplicemente perfetto” continuò.
“Perfetto cosa? Non capisco!” effettivamente non avevo idea di cosa stesse parlando.
“Perfetto che non ti piacciano granché” continuavo a non capire “vedi mi hanno sempre detto che non sono particolarmente brava a farli e questa cosa mi ha sempre deluso, dato che ero convinta di avere una buona tecnica, ma visto che a te non piacciono e sei gay potrai darmi una valutazione più obiettiva.”
“Ma ti rendi conto di che cazzata stai dicendo? Puoi davvero pensare che io creda a una cosa del genere? È uno dei più tristi tentativi di abbordaggio mai visti. Smettila con questa buffonata.” Questo le avrei urlato in faccia se solo avessi avuto tempo, se solo avessi avuto modo. Peccato che nei miei trenta secondi di pausa Lucilla mi aveva slacciato i pantaloni, tirato fuori l’uccello e iniziato un pompino. No, non un pompino, un signor pompino. Io cercai di non pensare a cosa stesse facendo, ma era brava, troppo brava per rimanere insensibile, oltre al fatto che ormai l’effetto delle seghe era assolutamente sparito. Ormai ero in completa erezione e non avrei resistito ancora a lungo.
Non volevo, non dovevo, non potevo venire. Soprattutto non così presto. Le avevo detto di essere gay e di non gradire particolarmente i pompini, se dopo due minuti scarsi le avessi inondato la bocca sarei stato decisamente poco credibile. Cercai di resistere, di pensare ad altro: operazioni matematiche ...