Le avventure del giovane mc - il terzo anno - ho fatto danno cap 5
Data: 26/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: ilromantico73, Fonte: Annunci69
... complesse, la formazione dell’Italia nei mondiali dell‘82. Peccato che non fossi un genio in matematica e seguissi poco il calcio, arrivato a Zoff ero a un passo dall’orgasmo. Iniziai a pensare a cose più tristi, più brutte, la fame nel mondo, i poveri, le serie TV anni ‘80. Funzionava avevo ricacciato l’orgasmo in fondo ai miei testicoli. L’A-team, Mac Gyver, lei accelerò, Magnum P.I., i baffi di Magnum P.I., dovevo pensare ai baffi di Tom Selleck, non era Lucilla a farmi un pompino ma Magnum P.I. con i suoi terrificanti baffi.
“ARGHH!!!” non ce la feci le scoppiai in un intensissimo orgasmo in bocca. Colse impreparati sia me che Lucilla che iniziò a tossire e sputare il mio sperma. Non ci potevo credere, le ero venuto in bocca, dopo tutti i miei fermi propositi di restare amici, di dichiararmi gay mi ero fatto fare un pompino e le ero venuto in bocca. Ma c’era di peggio, avevo sborrato immaginandomi i baffi di Tom Selleck sulla cappella. Quell’immagine avrebbe perseguitato i miei sogni per gli anni a venire.
“Però non devo essere proprio malaccio, alla fin fine se ti ho fatto venire così” tossicchiò Lucilla mentre si puliva il viso e la bocca dal mio seme. Aveva un sorrisino a metà tra lo stupito e il soddisfatto. Si sentiva sicuramente trionfatrice e molto probabilmente lo era, io al contrario mi sentivo di merda, ancora una volta ero stato totalmente incapace di sottrarmi agli eventi che mi si paravano davanti. Avrei voluto alzarmi e andarmene via, tornare a ...
... casa e farmi piccolo piccolo nel mio letto per compatire la mia incapacità. Lucilla però non era dello stesso avviso. Si sdraiò nuovamente accanto a me mentre io mi tiravo su a sedere, si tolse il minuscolo sotto del pigiama e con tono quasi supplichevole mi chiese:
“non hai voglia di ricambiare il piacere?”
Quanto può scendere in basso un uomo, quale può essere il suo limite, il suo minimo? Non ne avevo la più pallida idea ma alla vista di quella fica curata non ricordai nemmeno il mio nome e gliela divorai. Letteralmente. Scopammo tutta la notte, in tutte le posizioni, la feci venire non so quante volte e io con lei. La mattina successiva alle sei lei dormiva nuda e sfinita nel letto, io avrei fatto altrettanto se solo non avessi avuto l’uccello dolorante e il desiderio di scappare quanto prima da quella casa. Mi alzai e mi vestii, uscii in silenzio dalla camera e mi diressi verso la porta. All’altezza della cucina la mora, la troppo mora, si affacciò alla porta.
“Ehi bellezza, se hai altri amici gay come te che ci possono scopare tutta la notte e farci urlare a quel modo ti prego di presentarceli. In alternativa passa pure tu qualche fine settimana se hai tempo” si avvicinò, mi appoggiò le labbra sulla bocca e una mano sul pacco, rise si girò e rientrò in cucina. Avrei voluto rispondere con qualche battutina sagace e sarcastica come sapevo fare, ma in quel momento non mi venne in mente nulla se non che forse sarei dovuto passare davvero. Aveva delle labbra ...