Il castello medievale
Data: 29/08/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Incesti
Autore: Fatheralex, Fonte: RaccontiMilu
... giovane, ma tu non dovresti eccitarti su tua figlia. È zoccola, va bene, è mignotta, lo capiamo, ma questo non va bene. È necessario punirti”.
Lo sciolse dalla parete e gli legò i polsi alla stessa catena pendente dal soffitto dove qualche minuto prima era legata Sara.
Con una carrucola accorciarono ulteriormente la catena, sollevandolo da terra.
Alex sbattè le gambe, cercando un supporto.
I due inservienti lo soccorsero portando sotto ai suoi piedi due sgabelli, posti però in maniera tale da costringerlo a stare in punta di piedi e con le gambe divaricate.
Il suo cazzo eretto era puntato verso il pubblico; sotto di lui, a pochi centimetri, c’era la testa di Sara, ancora contratta in una smorfia per il dolore.
“Forse ti sarai chiesto cosa stia provando tua figlia in questo momento. Ebbene, non dovrai aspettare molto, perchè lo proverai presto anche tu”.
Subito dopo Alex sentì qualcosa toccarlo tra le natiche, e quando si voltò, pur con i limiti di avere le braccia legate, vide che l’assistente del boia aveva posto sotto di lui una lunga pertica che dal pavimento terminava all’altezza del suo sedere.
Era un palo la cui sommità era sormontata da un dildo identico a quello ora piantato dentro Sara.
“Ora sarai punito Alex, perchè sei un padre di merda. Tua figlia è una mignotta, tuo figlio se la sega e certamente anche tu lo fai”.
Si avvicinò ad una rastrelliera al muro e prese una frusta, poi si spostò alle spalle di Alex.
L’uomo incatenato sentì ...
... il morso della frusta sulla schiena e non riuscì a trattenere un urlo, tuttavia seppe mantenere l’equilibrio e non farsi penetrare dal dildo.
Un altro colpo, che lo fece facillare.
Un altro, veramente doloroso.
Sara lo guardava dalla sua scomoda postazione.
All’ennesimo colpo Alex perse l’equilibrio con il piede destro, e il dildo penetrò di qualche centimetro nel suo ano.
Gli sfuggì un urlo e il suo membro, fino ad un attimo prima ancora eretto, perse tonicità.
Un’altra frustata, evidentemente più forte delle altre, gli fece perdere nuovamente l’equilibrio, questa volta da entrambi i piedi.
Tese immediatamente i muscoli delle braccia per sostenersi, ma questo non gli impedì di ricadere pesantemente sul dildo e provocare un’ulteriore penetrazione.
Sentì il dildo farsi strada attraverso il suo sfintere, dilatandolo come mai gli era capitato.
Gli mancò il fiato.
“Ora sei padrone del tuo destino, papi – lo canzonò il boia – Se avrai fatto tanta palestra forse riuscirai a mantenerti sollevato ed evitare che il dildo ti penetri come una puttana; se invece non ce la farai…”.
Lasciò la frase in sospeso e tornò dal lato opposto, dietro a Sara.
La ragazza aveva ancora il respiro affannoso ed era chiaro che stesse soffrendo.
Il boia le passò un dito su una natica, poi afferrò la base del dildo e glielo sfilò lentamente.
La ragazza emise un lungo sospiro e rilassò i muscoli.
“Giratela!”, ordinò il boia.
I due assistenti sciolsero i legami ...