1. Nicole- una vasca per due


    Data: 29/08/2021, Categorie: Lesbo Autore: Scribacchina_per_caso, Fonte: EroticiRacconti

    ... le nostre bocche si muovono all’unisono, come se si conoscessero da sempre. Mi assale con la sua statura ben più imponente della mia.
    
    “Io ti amo.”
    
    Afferra il mio sedere con urgenza e mi trascina a sè facendomi aderire al suo caldo corpo nudo. Avverto il calore del suo seno vicino al mio viso, quasi lo sfiora, e il suo sesso all’improvviso si appoggia al mio, con irruenza. Mi fa sciogliere di piacere.
    
    «Ti piace?» domanda, più per nutrire il suo ego che per sentire la risposta.
    
    «Oh sì, da morire!» l’accontento; non che sia una bugia, ma so che le piace farmi godere e che rappresenta un modo tutto suo per godere a sua volta. Lascia le mie natiche, mi afferra i polsi e li porta sopra la mia testa, senza mai staccare i suoi occhi dai miei. Fa un sorriso da bambina impertinente; ha imparato fin troppo bene che essere dominata a letto mi fa impazzire e allo stesso tempo eccitare alla follia.
    
    Poggia lenti e piccoli baci sul seno per poi concentrare tutta la sua attenzione sui miei capezzoli, roteando la lingua intorno alle mie punte sensibili per un tempo interminabile, mentre continua a tenere le mie mani con una delle sue impedendomi di muovermi, con l'altra mi accarezza il seno.
    
    “Io ti amo.”
    
    Nicole mi offre le dita della mano libera: implicitamente mi sta ordinando di succhiare.
    
    «Ti assicuro che non servirà» ridacchio alludendo all’eccitazione che ormai sento ...
    ... già da un po’ in mezzo alle gambe.
    
    «Sì, che serve. Vederti succhiare è sempre un’esperienza sconvolgente» mi provoca facendomi un largo sorriso e l’occhietto irriverente.
    
    Così obbedisco in silenzio, le uniche parole che vorrei dire rimangono mute; serro bene la bocca, ho paura. Se per lei non fosse lo stesso? E se davvero volesse solo questo? E se, una volta saputo, scappasse?
    
    Non appena le mie labbra avvolgono le sue dita, lei riversa gli occhi all’indietro completamente in estasi, mugolando in segno di approvazione; soddisfatta, porta una mano proprio lì, sotto il pelo dell’acqua e sfiora con le dita la mia peluria appena accennata. Posa le sue labbra sulla mie e con il pollice inizia a massaggiare il clitoride.
    
    “Io ti amo.”
    
    Continua a baciarmi lasciandosi andare con tutto il peso su di me, stanca di trattenersi, e forse anche un po’ provata dell’immensa tensione sessuale che riempie la stanza, sempre più satura dal crescendo dei nostri gemiti.
    
    Finalmente inizia a penetrarmi, dapprima con dolcezza, talmente tanto lentamente che quasi mi esaspera, poi con colpi che via via si fanno sempre più veloci e più forti. Sento tutto il mio corpo che inizia a vibrare. Sto per venire, lo so, lo sento, e un urlo mi pervade.
    
    Mentre la mia mente grida un altro “Io ti amo!”, ogni più piccola parte di me lo fa. Un urlo che squarcia le orecchie, ma che lei non può sentire. 
«12345»