1. Nicole- una vasca per due


    Data: 29/08/2021, Categorie: Lesbo Autore: Scribacchina_per_caso, Fonte: EroticiRacconti

    ... adora giocare in questo modo e farmi scalpitare.
    
    «Tu, al lavoro?» decido di chiedere, tanto per spezzare l’attesa che mi sta uccidendo.
    
    «Abbastanza bene, sai, le solite rogne con i clienti che ne inventano sempre una per rompere… e le mance sono scarse.»
    
    «E con i colleghi?» stavolta sono io a fare un sorso; se continuiamo così, saremo ubriache ancora prima di arrivare a fine conversazione.
    
    « Alle solite, non hanno voglia di fare il loro lavoro. Poi si ingelosiscono se il capo si complimenta con me e così decidono di ignorarmi» dice gesticolando con la mano con fare sbrigativo, come se la faccenda non la toccasse minimamente.
    
    «Ah, quindi sei ancora la cocca del capo, la sua piccolina!» la sbeffeggio ridendo di gusto e approfitto per prendere un altro sorso di vino.
    
    Inizio a sentire l’ebbrezza e l’eccitazione che mi mandano su di giri, non ho più voglia di aspettare.
    
    Mi sento audace e decisa a prendere l’iniziativa.
    
    «Sta’ zitta! Non è vero che sono la sua cocca, faccio solamente bene il mio lavoro, al contrario dei miei colleghi, che sono più spesso in pausa caffè o a fumare che tra i tavoli a prendere ordinazioni o a sparecchiare. Il mio capo sa che sono l’unica che malgrado tutto si impegna e ci mette il c…»
    
    Così, mentre sta ancora finendo di parlare, il mio piede si solleva oltre il pelo dell’acqua, come se avesse vita propria, sfiora il suo ventre e risale verso il seno.
    
    Avverto i muscoli dell’addome che si tendono al mio passaggio. Nicole ...
    ... segue tutto il movimento solo con lo sguardo, ogni muscolo del suo corpo sembra essersi trasformato in un blocco di cemento, intorpidito e incapace di reagire.
    
    Non è consuetudine che io prenda iniziative del genere, infatti mi accorgo che tenta di trattenere il respiro, è sempre più eccitata.
    
    Ha la pelle morbida e il suo seno pieno e perfetto a contatto col mio piede mi procura un piacevole tepore tra le gambe e brividi che mi corrono su tutta la schiena. D’un tratto la sua mano mi afferra, alzo lo sguardo: ha la testa piegata di lato e un sopracciglio inarcato; mi guarda divertita perchè sto cercando di sedurla, ma sappiamo entrambe che la più eccitata sono io.
    
    «Che credi di fare?» ridacchia.
    
    «Sai, stavo pensando che per me tu sei la mia piccolina» e come una gatta che fa le fusa inizio a toccarmi tra le gambe con ingordigia; impazzisce quando sono così spregiudicata, lo vedo dalle sue pupille dilatate e dal fiato corto.
    
    “Io ti amo.”
    
    «Ah sì?! Allora devi sapere che questa piccolina si è fin troppo eccitata. Ora verrò un po’ più vicino a te e ti giuro che urlerai dopo avermi provocata in questo modo.»
    
    «Prendimi, piccola, sono tua!».
    
    Non appena sente quel prendimi si avventa su di me così velocemente che l’acqua schizza fuori dalla vasca, la sento ricadere con uno scroscio sul pavimento.
    
    Mi bacia. Le sue labbra toccano le mie in una lenta danza che mi fa quasi fischiare le orecchie.
    
    Le nostre lingue si esplorano come se volessero assaporarsi meglio, ...