L’anniversario.
Data: 26/08/2021,
Categorie:
Cuckold
Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu
... un momento a riflettere: capiva che per lui era come essere promossi sul campo e, quindi, decise che avrebbero festeggiato lì la loro ricorrenza. Tre stupendi giorni dedicati anche a loro, ma ora, proprio quella sera, lui ritardava. «Amore, buon anniversario». La voce di Mario la fece tornare con la mente alla serata. «Ma sei splendida! Mi preparo in un secondo, poi ceniamo e, magari, prima vorrei un assaggio della serata, poi si va, se non hai cambiato idea». Mentre diceva così, appoggiò le labbra sul suo collo. Anna apprezzò il bacio, la sua dolcezza era sempre una cosa piacevolissima. «No, preparati, poi ceniamo, e poi…» Accese le candele. Lui la raggiunse subito, lei prese un’ostrica e la portò alle sue labbra: il gesto era assolutamente eloquente, lui sfioro il frutto con la punta della lingua, lei lo portò alla bocca, le loro labbra si unirono, il sapore del mare, il desiderio e la passione si fusero insieme. Il copri spalle fasciava Anna, mentre sicura camminava al fianco di suo marito; erano nella parte vecchia del porto, le strade quasi buie, non incoraggiavano certo un turista a passare da quelle parti. Lui si guardò intorno, forse quella sera avevano esagerato, non si fidava troppo; un brivido gli passò lungo la schiena, era oltre la mezzanotte ed il rischio di fare brutti incontri lo preoccupava non poco, ma era il loro anniversario e Anna si era data da fare per organizzare una sorpresa per lui, tanto più che erano a Napoli. Dopo una via stretta, voltato ...
... l’angolo si trovarono davanti a un bar, dove lei entrò decisa. Il locale era peggiore di quanto sembrava da fuori; c’era gente sporca e già parecchio alticcia. Mario si portò dietro di lei e, insieme, raggiunsero il bancone; due tipi, dall’aria poco raccomandabile, li osservavano. Lei si avvicinò al bancone ed il barista, un tipo grasso, pelato e dalla barba incolta, li osservò. «Due whisky». Li servì. Anna bevve tutto d’un fiato, lui invece lo sorseggiava, guardandosi intorno. «Un altro». Chiese lei. Da una porta laterale entrò una donna, con dei lunghi capelli tenuti legati dietro la nuca, li vide e si avvicinò. «Decisa?» Anna fece un cenno d’assenso. «Allora seguitemi». Passarono attraverso la porta da cui era entrata. Furono investiti da un tanfo di piscio, poi un lungo corridoio; lei accese una piccola pila, aprì una porticina e illuminò l’interno. Doveva essere stata una palestra di boxe, vi era ancora il ring, ma abbassato, senza le corde, loro si avvicinarono. Anna si girò verso di lui. «Mi ami?» Lui la baciò con passione. «Allora lascia che lei si occupi di te». Mario seguì la donna sul ring, seguito da Anna; lei gli passò la pila e lui fu fatto sedere su di uno sgabello posto in un angolo, l’unico dove c’era ancora il palo imbottito del ring. «Dovrò sostenere un incontro di boxe?» «Peggio, amore mio, molto peggio, fra poco vedrai», fu ciò che rispose Anna. La donna gli legò, con gesti semplici ma rapidi, le caviglie e le mani. Anna passò la pila alla donna, che scese dal ...