Un cattivo compleanno (Completa)
Data: 25/08/2021,
Categorie:
Masturbazione
Prime Esperienze
Tabù
Autore: revius, Fonte: xHamster
... bacino, facendo strusciare il pene su di lui. Anche lui prese a
fare la stessa cosa e presto eravamo entrambi, lui nel suo ridicolo pigiamino, io nelle mie mutande, col cazzo
davvero in tiro. Cercavo di indovinare come fosse il suo pene. Non avendolo mai visto, dalla senzazione che
riportavo dalle parti basse, mi pareva normale, ma non potevo davvero fare una stima. Di sicuro lui era
completamente infoiato; sembrava desiderare di fondere il suo respiro col mio, continuando a baciarmi
disperatamente. Dal canto mio, gli carezzavo la schiena bella che aveva, portando le mani sino alle scapole e poi
di nuovo giù, alle reni. Quando abbassavo le mani, pian piano mi avvicinavo al culetto che, sapevo, aveva bello e
dopo una infinita serie di carezze, alla fine insinuai le mani sotto l'elastico del pigiama e gli carezzai i glutei. Fu
come mostrare il frustino al cavallo: si avvinghiò al mio collo e cominciò a baciarmi con ardore, tirandomi i lobi
delle orecchie coi denti. Non stava forse esagerando? Cominciai a sentirmi stanco da morire: l'alcol, il sonno,
l'eccitazione... Tutto mi stava davvero facendo sprofondare in una stanchezza mortale; avrei voluto dormire. Eppure
volevo giocare ancora un po'. Sentire il sedere di Marco sulle mani mi insegnava le delizie che avrei assaggiato
quando avrei fatto l'amore la prima volta con una donna. Il culetto di Marco era bello sodo, morbido ed elastico. Un
sogno davvero. Ogni tanto facevo scorrere un dito ...
... nentro al solco dei glutei, indagando sul buchetto e lì dove più
avanti si trovano i testicoli. Un paio di volte sentii le contrazioni anali sul mio dito, segno che strusciandosi su di me,
Marco stava provando molti impulsi orgasmici. Eppure qualche sospiro profondo sfuggiva anche a me; quando mi
chiudeva la bocca con la sua, dopo quel contatto di labbra così intenso sentivo il pene inturgidirsi ancora di più e il
respiro farsi profondo. Doveva trattarsi di una sorta di reazione fisiologica, perché davvero non ero per nulla attratto
sentimentalmente da lui; mi sentivo in qualche modo freddo, distaccato, anzi; un distacco che prende quando un
momento non lo si vuole sentire mancando le chiavi di codifica.
Ecco, forse lo facevo per lui. Volevo donargli il mio affetto e, crudelmente, fargli fare un'esperienza di cui in futuro si
sarebbe pentito amaramente. Io sapevo già che non mi sarei pentito, perché recitavo, anzi, sperimentavo l'amore
tra maschio e maschio, dopo anni di sostanziale tensione sentimentale con Marco. Probabilmente lui mi
desiderava, ma non osava di fare il passo decisivo. Lo feci io, spudoratamente, trascinandolo in un gorgo di lame
piacevoli.
In realtà misi a fuoco questi pensieri l'indomani mattina, facendo colazione. In quei momenti ero guidato dalla
meccanica del gioco e mi ci abbandonavo. Decisi meccanicamente di baciargli il petto; lo feci discostare un poco
e presi a baciargli i capezzoli che aveva piccoli e ora ...