1. La scuola del peccato – 1 – il Colloquio (1/3)


    Data: 23/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Bacchetta di Sambuco, Fonte: RaccontiMilu

    ... se la mia asta ormai quasi spuntava fuori dalle mutande, rimasi tranquillo al mio posto, seduto e composto. La sua mano si muoveva su tutta la lunghezza del mio pacco, andando anche a controllare le palle, come per vedere se fossero altrettanto grosse. Dopo averlo accarezzato e stretto tra le dita, per controllare le dimensioni, mi chiese: “20 cm?” “22 per la precisione”, risposi, andando così a fare sorridere l’esperta donna che cercava di provocarmi. “Direi che le dimensioni sono quelle che cerchiamo, ora tiriamolo fuori così da controllare se sono realmente 22, e poi se oltre alle notevoli dimensioni abbiamo anche altro”. Iniziò a strusciarsi così con le sue belle tettone, ancora compresse nel reggiseno, sul mio petto, fino ad arrivare poi all’altezza del cazzo, e con un abile mossa, senza mani ma strusciandosi solo col suo petto, riuscì a farlo uscire totalmente dalle mutande. Finì l’opera poi con le mani, lasciandomi totalmente nudo seduto sul divano, lanciando le mie mutande da qualche parte nell’ufficio. Ammirò per qualche secondo, quasi pietrificata, il mio arnese, ritto e turgido, che svettava davanti a lei; poi si ricordò il suo ruolo ed andò verso la scrivania, frugò in un cassetto e tirò fuori un righello! “Davvero voglio controllare la misura, ho indicazioni precise a riguardo” mi disse, notando il mio sguardo sorpreso, mentre si avvicinava al mio arnese. “Ma prima vediamo di farlo diventare ancora più duro” e, dicendo questo, si mise in ginocchio fra le mie ...
    ... gambe, si fece la coda di cavallo, appoggiò gli occhiali sul divano, e prese in mano il mio cazzo, iniziando a segarlo. Iniziò con una mano in maniera rapida, mentre si leccò l’altra prima di usare anche quella sul mio grosso bastone; l’immagine di questa donna matura che, con esperienza, muoveva le sue mani su e giù sul mio pisello, mentre vedevo le sue tette saltare, mi fece diventare il cazzo ancora più duro. Come se non bastasse, si avvicinò dopo poco con la sua bocca alla cappella, tirò fuori la lingua e fece cadere un bel po’ di saliva sopra il mio bastone, riprendendo subito a menarlo. Stavo scoppiando, ma ero deciso a non venire così presto; Sabrina invece voleva fare l’esatto opposto, così decise di passare alle maniere forti: iniziò a baciare tutto il mio cazzo dalla cappella fino alle palle, tirando fuori ogni tanto la lingua per assaporarlo un po’, come fosse un buon gelato. Poi, quasi improvvisamente, se lo mise in bocca, prima succhiando avidamente la cappella, poi scendendo piano piano verso le palle, soffocandosi con i miei 22 cm. di carne; dopo qualche pompata, seguita da un continuo lavoro di mano sulle mie palle, decise che era venuto il momento della misurazione. Prese il righello e misurò con precisione il mio pene, eretto come non mai. “22 cm. e mezzo” annunciò, come se si trattasse di una misurazione alle olimpiadi, “devo dire che hai mentito” mi disse, sorridendo; appoggiò poi il righello e riprese a succhiarmi avidamente il mio uccello, cercando ...
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