1. La scuola del peccato – 1 – il Colloquio (1/3)


    Data: 23/08/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Bacchetta di Sambuco, Fonte: RaccontiMilu

    ... donna più grande di me, ma durante un colloquio non mi era mai capitato una situazione così bizzarra. Cercai di concentrarmi il più possibile, non facendo caso alla donna sensuale che si trovava davanti a me, al fatto che mi stavo giocando un’occasione lavorativa importante e al fatto che mi trovavo circondato da almeno un centinaio di donne. Rimasi così in mutande, in piedi di fronte a lei, per nulla imbarazzato (mi piace il mio corpo e non ho nessun problema a mostrarlo), con i miei boxer attillati, che facevano risaltare il mio grande pacco, leggermente sull’attenti a causa della situazione creatasi. “Complimenti, devo dire che nessun candidato ha dimostrato tanta sfrontatezza, in molti se ne sono andati ed i pochi rimasti, hanno tentennato prima di spogliarsi; un punto a suo favore”. “Jennifer aveva ragione, si aspettava proprio un bel ragazzo, fisicato e ben dotato” disse, con una naturalezza disarmante. Nel frattempo, Sabrina si alzò e si diresse verso di me, dicendomi: “Per l’ultima parte del colloquio, può accomodarsi sul divano e rilassarsi”. Non feci nemmeno in tempo a muovermi che la segretaria mi posò le mani sul petto e mi spinse verso il divano, dove caddi dopo qualche passo incerto all’indietro. Ero seduto, in mutande, con un’erezione che cresceva, con una segretaria di quasi 60 anni che mi si avvicinava. Decisi così di non fare niente, di non muovermi e di far fare tutto a lei (qualsiasi cosa avesse in mente di fare). Per prima cosa, si tolse la camicia ...
    ... lentamente, restando sempre in piedi di fronte a me, mostrandomi un reggiseno di pizzo trasparente nero molto sexy e raffinato, che conteneva un seno abbondante anche se non più sodo, come probabilmente era una volta: la guardai a gonfie notai che si intravedevano due grandi aureole, che circondavano due capezzoli già belli turgidi. L’eccitazione stava crescendo forte, e le mie mutande contenevano a stento il mio grosso arnese che cresceva sempre di più. Sabrina si mise in ginocchio al mio fianco, iniziando a sfiorarmi con le mani il mio petto, accarezzandolo e toccando i miei capezzoli, che diventarono ancora più duri di quanto erano già precedentemente. “Si sta comportando in maniera egregia” mi disse la segretaria, “ha molto controllo anche se vedo che le sta piacendo molto questo colloquio”. Era certamente vero, il mio cazzo diventava ogni secondo sempre più duro, e la voglia di tirarmelo fuori e saltarle addosso era veramente alta, ma cercai di trattenermi ancora. Aveva iniziato anche ad usare la sua bocca su di me, e mentre mi baciava e leccava il petto ed i capezzoli, iniziò con una mano a toccarmi sopra le mutande. “Cosa abbiamo qui?” disse col suo accento romano “vedo che è già bello duro, dice che riusciamo ancora a trattenerlo un po’ oppure si sta venendo nelle mutande?” Probabilmente era abituata ad un tipo di uomini che, al primo stimolo o provocazione, cedevano o addirittura spruzzavano, non mantenendo il controllo. Per fortuna io non ero fatto di quella pasta; anche ...
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