Elisa (01) giovanni, il contadino rozzo e violento
Data: 23/08/2021,
Categorie:
Trans
Autore: GIADELISA, Fonte: Annunci69
... parlare con tono pacato ma imperioso.
“Ti ho visto quando ti inculavi tua cugina Cinzia, dalle fessure della tapparella, facevi il torello; ho anche visto quanto sei femminuccia e troia quando ti facevi inculare dal tuo amico Alex, e questo sappilo mi ha fatto molto incazzare.
Riprendeva a slinguazzarmi il collo, e mordermi il lobo.
Mi torcevo, vibravo tutto, mugolavo dal piacere, mi attraeva il suo petto villoso, avrei voluto mordere e ciucciare i suoi capezzoli, strusciarmi sul suo corpo, inumidirmi del suo sudore, puzzare della stessa puzza, misi una gamba sopra le sue, l’eccitante sensazione del contatto con le sue tozze e muscolose, ricoperte da ruvidi peli strusciare sulle mie cosce lisce e vellutate.
“Sarai la mia puttanella servizievole ed ubbidiente, volevo rompertelo io il culo, ma ti farò urlare ugualmente; ti senti femminuccia quando lo prendi nel culo.
Elisa ti facevi chiamare da quel tontolone del tuo amico mentre ti inculava, o tu lo spompinavi, lo tieni bene il cazzo in bocca”.
Una mano sotto la polo mi infilò, strizzandomi con violenza un capezzolo, Schizzai emettendo un lamento di goduria, con uno scatto mi tuffai a leccare e mordicchiare un suo capezzolo, strusciavo il viso sui duri peli del suo petto.
Volevo il suo cazzo in bocca, avevo perso il controllo; Giovanni sapeva tutto di me, della mia doppiezza sessuale; tanto meglio, mi sentii più libera, libera di sprigionare la mia femminilità repressa, libera di essere anche Elisa; così ...
... chiamai il mio lato femminile.
Stavo quasi cadendo dalla seggiola mentre mi piegavo per arrivare con la bocca al suo tronchetto di carne. Giovanni mi bloccò, mi prese per i capelli strattonandomi forte la testa.
“ Calmati puttanella, prendi subito fuoco; debbo pisciare, prendimi un paio di ciabatte, altrimenti per andare al bagno lascio la terra per tutta casa, poi qui nel salone ci sono troppe finestre” mi ordinò con tono deciso.
Succube oramai del suo volere, presi delle ciabatte da un cassettone e le poggiai ai suoi piedi …
Il sottile e raffinato erotismo della sottomissione mi stava avvolgendo.
“Puttanella, devi essere tu a togliermi gli scarponi e calzarmi le ciabatte, queste cose devi capirle da sola …. Altrimenti …..” si sfilò la cinta di cuoio dai pantaloncini, la avvolse per un giro al palmo della mano sinistra e la fece schioccare in aria. “altrimenti puttanella, le tue belle chiappe proveranno il frizicorio della mia cinghia”.
Le tolsi gli scarponi ed i calzini, i piedi curatissimi, ciò che non ti aspetti da un rozzo contadino. Prima di calzarle le ciabatte le massaggiai i piedi, sfiorai con un bacino gli alluci; lui mi sgarrufò i capelli, fece un sorriso, con la testa mi indicò la direzione del bagno.
Spogliati puttanella, fu’ la prima cosa che disse come entrammo nel bagno, mi girai verso di lui, morivo dalla fregola di toccargli il cazzo, allungai una mano; un sibilo, e la cinghia arrivò pesantemente sulle mie natiche, per fortuna portavo ...