Quando ho capito di essere sfigato – la ragazza di Caserta conosciuta in chat – quarta parte
Data: 17/08/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Sensazioni
Autore: verginello93, Fonte: RaccontiMilu
... per farti stare meglio, per non ferirti convinti di farti del bene, quando in realtà non sanno di illuderti e di farti correre il rischio di farti seriamente male e penso che lo hai vissuto anche sulla tua pelle a causa di tutti i no ricevuti dalle ragazze. La verità, verginello, è che IL SESSO O L’AMORE NON SONO PER TUTTI, altrimenti come ti spieghi l’esistenza di persone come te che arrivano vergini addirittura a 40/50 anni? Sai a queste persone quante volte è stato detto “prima o poi arriverà il momento anche per te”, “prima o poi troverai la ragazza giusta”, “i rifiuti succedono a tutti”, “almeno fai esperienza” e cose simili? Davvero pensi sia solo sfortuna o sono semplicemente nati “sbagliati”, almeno sotto questo punto di vista? Purtroppo esiste un’età per fare certe cose e per farle ci vogliono determinati requisiti, che tu, ripeto, non hai, perché nella vita esistono le categorie. Arrivare vergini a 26 anni è un traguardo non invidiabile e significa non essere proprio in grado con le donne. Queste cose te le dico per il tuo bene, per farti rendere conto di quello che è davvero questo mondo…”. Io non ce la facevo più a sentire queste parole e la mia padrona, vedendomi ormai al limite del pianto, disse: “vabbè, siccome non voglio umiliarti facendoti piangere come un bambino davanti a tutti, adesso ce ne andiamo in casa e continuiamo il discorso lì”. Ci alzammo, pagò la colazione e ce ne andammo a casa sua. Una volta dentro, lei si sedette sul divano ed io, messomi in ...
... ginocchio davanti a lei, cominciai a piangere poggiando il capo sul divano. Lei mi accarezzò la testa e disse: “va bene se piangi, schiavetto, è normale… queste parole non sono semplici da ascoltare. Fare i conti con la realtà è molto dura, ma bisognava che te ne facessi rendere conto. Non voglio illuderti e voglio dirti le cose come stanno davvero e questo solo per il tuo bene, non perché io abbia voglia di ferirti gratuitamente. Vedrai, ora ti sembra pesante questo discorso, ma prima o poi riuscirai ad accettarlo”. Io ormai piangevo a dirotto… in realtà erano anni che balenavano nella mia testa questi pensieri che corrispondevano totalmente ai discorsi della mia padrona, soprattutto dopo l’ennesimo rifiuto che avevo subito due anni prima, momento dal quale non ho mai più provato con una ragazza. Nonostante ciò, io volevo credere che in fondo ci potesse essere una possibilità di riscatto anche per me, ma forse non c’era e la padrona Francesca me ne stava facendo rendere conto, sbattendomi in faccia una realtà che forse volevo negare a me stesso, ma che era evidente e di cui nel profondo ero ben cosciente. Lei non disse niente, mi lasciò piangere e sfogare tutto il mio dolore. Non ero arrabbiato con lei, no… era semplicemente difficile metabolizzare concetti così duri e freddi in un solo momento e lei lo aveva capito benissimo. Quando vide che stavo calmandomi, riprese di nuovo la parola: “schiavetto, lo so che è dura per te, è normale… chiunque piangerebbe, ma è meglio che te ...