STORIA DI UN SUPERDOTATO
Data: 16/08/2021,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... purtroppo per me lo è. ‘
Risposi tristemente, colpito nel vivo. Poi mi alterai:
– Perfetto: scopro che Rodolfo ti svela le mie confidenze e che sono oggetto di conversazione e derisione da parte delle ragazze. Che bella giornata di merda oggi. Chi ti ha parlato di me? Cosa ti ha detto?
– Non posso dirti chi, è qualcuna che è stata con te e’ beh, non era per deriderti, anzi. Mi ha raccontato che le hai messo paura, che non è riuscita a prenderlo e che ha dovuto lavorare di mani e bocca per’ Insomma, è così grande davvero? ‘
Ero vicino all’esasperazione e feci un gesto teatrale alzandomi e tirando giù pantaloni e mutande.
– Giudica tu ‘
Rosa sgranò gli occhi trovandosi davanti il mio affare nemmeno in erezione. Lo guardò, penzolante a meno di mezzo metro dai suoi occhi, con aria prima stupita, poi interessata e infine, restai sorpreso io’ voglia.
– E” è’ è’ gigantesco. Non ne ho mai visto uno così. Cresce ancora? ‘
Senza chiedere il permesso allungò una mano per toccarlo. Prima timidamente, come se avesse paura di scottarsi, poi con più decisione, palpandolo per accertarsi che fosse reale. Ovviamente le sue manovre mi fecero reagire e il mio affare, come un serpente che esce dalla tana, iniziò a sollevare la testa.
– Non posso crederci, sta crescendo ancora’ ‘
L’altra mano raggiunse la prima e insieme scorsero su e giù portandomi alla piena erezione.
– Oh mamma’ è’ enorme. Non riesco a tenerlo ...
... ‘
La situazione mi intrigava. Mentre lei mi masturbava con entrambe le mani, pienamente concentrata sulla carne dura che stringeva, io azzardai:
– Adesso che l’hai visto che vuoi fare? ‘
Mi guardò dal basso verso l’alto con un’aria strana, poi spalancò la bocca e la appoggiò sulla punta:
– Mmmggghhh’ non ci riesco, aspetta’ mmmggghhhhhh’ Accidenti, posso prenderne appena la punta ‘
Una scena già vista da parte mia: una bella ragazza che chiude le sue labbra intorno alla punta del mio uccello, il calore della sua bocca, il tocco della sua lingua. Però questa volta si trattava della ragazza del mio amico. Sinceramente stavo per tirarmi indietro, già preda del rimorso. Fu la voglia evidente che traspariva da ogni sua mossa, l’entusiasmo con cui usava la lingua su tutto il cazzo, l’ardore con cui cercava, a più riprese, di metterselo in bocca. Tutto questo mi fecero restare a godermi le sue attenzioni mettendo da parte ogni scrupolo. E fu un bene, o la mia vita non sarebbe cambiata.
Rosa si dedicò per diversi minuti al mio cazzo, continuando a riempirmi, anzi riempirlo, di complimenti. Solo dopo un tempo che mi parve interminabile mi tirò giù sul divano facendomi stendere e, dopo essersi tolta gonna e mutandine, salendomi sopra. Si puntò l’uccello sull’apertura della vagina e prese a scendere. A quel punto mi preparavo a vedere il suo scorno nel constatare l’impossibilità di farlo entrare e invece’
Un labbro stretto tra i denti, l’espressione totalmente ...