STORIA DI UN SUPERDOTATO
Data: 16/08/2021,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... Stai tranquillo, sapevo già di trovarvi insieme, è solo che non ho fatto in tempo a fermarlo. Certo pure voi due, lasciare la porta aperta… –
– Sapevi? –
– Sì, raccontando di te a mamma in pratica l’ho invitata a… ‘provarti’. La conosco. Non hai sentito la mia chiamata?-
– No, ho lasciato il telefono di là. Infatti lo stavo ‘provando’, e provando per bene quando siete arrivati. Dovremo ricominciare da capo Massimo, vedo che ti stai rilassando troppo. –
Mafalda si intromise nel discorso, accennando al mio affare che stava reclinando il capo. In un tardivo sussulto di pudore portai le mani all’inguine, senza riuscire ovviamente a coprirlo, facendo ridere entrambe.
– Ora ti nascondi? Troppo tardi, lo conosciamo bene tutte e due… –
Rosa rideva sguaiatamente ma Mafalda invece si fece di colpo seria. Mi prese per un braccio tirandomi e facendomi stendere sul letto e si chinò, in ginocchio sul letto, prendendomelo con entrambe le mani.
– Io e lui abbiamo una cosa in sospeso… Rosa, mi aiuti? –
– Certo mamma, arrivo subito. –
Sotto i miei occhi spalancati dallo stupore, mentre Mafalda mi carezzava l’asta per tutta la sua lunghezza, Rosa si tolse gli abiti e, rimanendo completamente nuda, si inginocchiò sul letto dall’altra parte aggiungendo le sue mani a quelle della madre. Mafalda alzò gli occhi e mi sorrise:
– ...
... Beh, te l’ho detto che io e mia figlia abbiamo un rapporto un po’ particolare. –
– Sì, io e la mamma ci siamo già divise qualche maschietto, non siamo gelose l’una dell’altra. –
Lo stupido che è in me colse l’occasione per venire fuori:
– Anche Rodolfo? –
Mafalda mi guardò stranita:
– No, quello è uno stronzo e l’ha appena dimostrato. –
– Dai mamma, non offendere il mio fidanzato. –
– Da oggi credo sia ex, ma lasciamo perdere e pensiamo a Massimo. Ce la fai a farne un’altra se ora godi? Voglio sentirti ancora… dietro –
Riuscii solo ad annuire eccitato, le loro quattro mani che stringevano e roteavano sull’asta, le loro lingue che si alternavano sulla cappella. Mi leccarono e succhiarono insieme, passandoselo l’una con l’altra, per forse un paio di minuti, dopo di che esplosi senza riuscire a trattenermi, inondando i loro volti col mio seme, sporcando facce e capelli senza che smettessero per un istante di usare lingua e mani su di me.
Adesso sono laureato e ho scelto di lavorare in una città sul mare. Sì, esatto, dove c’è la madre di Rosa. Ah, a proposito, Rosa e Rodolfo si sono lasciati appena rientrati in facoltà. Io ho dovuto cercarmi un’altra casa ma è stato facile… sono andato a vivere con Rosa, e ancora vivo con lei, nella stessa casa della madre… ed usiamo un solo letto matrimoniale.