STORIA DI UN SUPERDOTATO
Data: 16/08/2021,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... concentrata, scese giù lentamente, in pratica sedendovisi sopra. Di colpo sentii il calore del suo ventre avvolgermi la cappella. Era riuscita là dove altre (quelle pochissime che avevano provato, rinunciando quasi subito) avevano fallito. Non si fermò. Io la guardavo stupito, già un terzo del mio cazzo era dentro di lei ed io finalmente provavo quella sensazione stupenda che tutti conoscete. Scese ancora fermandosi a metà e guardandomi trionfante.
– Lo sento’ Dio se lo sento, mi riempie tutta. ‘
Poi, posso immaginare che faccia potevo avere, risalì e riscese ancora sorridendomi.
– Mi piacciono grandi ‘
Una spiegazione per l’abbondante flusso di succhi che vedevo bagnare l’asta fuoriuscendo dalla vagina ma non per la sua capacità. Parve intuire e continuò la spiegazione.
– Sono larga e profonda tesoro mio’ e anche così non riesco più di questo’ mmmmmhhhhh, me lo sento contro l’utero’ non muoverti o mi sventri, lascia fare a me. ‘
Immobile, calcolando che ero almeno una ventina di centimetri dentro di lei, forse più, mi guardai bene dal protestare. Il mio sogno si era avverato, avevo trovato la mia metà complementare… STAVO SCOPANDO, dopo tanto penare una donna mi prendeva dentro di se’ e le piaceva.
– OOOOHHHHHHH’ che cazzo che hai’ che cazzo che hai’ –
La vedevo godere e accelerare i movimenti, le gambe che le tremavano nello sforzo, le mani sui seni a tormentarsi i capezzoli’ e la sua figa che saliva e scendeva, nascondendo e facendo riapparire il ...
... mio cazzo sempre più lucido dei suoi umori.
– Rosa’ sto per venire. ‘
La avvertii non riuscendo più a trattenermi.
– Sì tesoro, voglio sentirti’ vieni’ vieni’ vieniiiiIIIIIHHHH ‘
Si contorse nell’orgasmo e io mi lasciai andare. Forse spinsi verso l’alto nello spasimo, non ricordo, ma lei non si mosse lasciando che le riempissi la figa con il mio seme bollente che eruttò copioso. Quando mi rilassai e lei si alzò, il mio cazzo ricomparve bagnato dei nostri umori mescolati e, quando fui fuori da lei, un fiotto bianco sgorgò dalla sua vagina mentre lei si buttava indietro sul divano esausta.
Ci misi un paio di minuti a riprendermi dal più bell’orgasmo mai avuto fino a quel momento, poi mi alzai e mi stesi di fianco a lei abbracciandola possessivamente. Un pizzico di dispiacere per Rodolfo mi assalì, ma non potevo e non volevo lasciarla andare ora che l’avevo trovata. Le nostre bocche si unirono in un bacio umido e lascivo e mi addormentai felice. Al risveglio eravamo ancora abbracciati. Ci scambiammo tenerezze poi andammo sotto la doccia, insieme, carezzandoci vicendevolmente. Avrei voluto prenderla ancora, il mio uccello aveva tirato ancora su la testa, ma lei mi fermò:
– No tesoro, non me la sento, mi hai aperta tutta’ però posso farti godere così’ –
E nel dirlo si inginocchiò sul piatto della doccia e, sotto il getto scrosciante dell’acqua, mi fece il più bel pompino che potessi desiderare facendosi sborrare prima in bocca e poi addosso, le strisce bianche ...