1. STORIA DI UN SUPERDOTATO


    Data: 16/08/2021, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... incazza perché ho messo la minigonna. Ma ti pare possibile? Non ha mai detto nulla, anzi gli piace quando le metto e adesso’ Insomma, ho passato metà della notte con le dita ficcate dentro e il lunedì invece che rilassata ero stanca morta. Ventisei’ maledizione, ventisei per une esame dove meritavo almeno 30 se non la lode, e tutto perché ero stanca e nervosa e facevo fatica a ragionare davanti al professore. E adesso prende e parte, e non perché, per fortuna, qualcuno a casa ha problemi di salute, ma perché deve parlare urgentemente col fratello. Già, deve parlargli di persona, non per telefono, e non può aspettare, deve farlo subito. Maledizione a tutti e due. ‘
    
    Cercai di consolarla con le solite frasi sul momento transitorio, che Rodolfo presto sarebbe tornato quello di prima eccetera eccetera. Niente, più parlava e più si arrabbiava. Alla fine dovetti bloccarla con decisione:
    
    – Rosa basta, vai di là a darti una rinfrescata e cerca di pensare ad altro o te ne fai una fissa. Guarda, preparo uno spuntino per quando torni, ma basta pensare a Rodolfo eh? ‘
    
    Mi guardò in modo strano, in effetti era la prima volta che ‘le imponevo’ qualcosa, ma andò di là lo stesso. Al ritorno sembrava rasserenata. Sbocconcellammo qualcosa parlando del più e del meno e poi ci accomodammo sul divano per guardare qualcosa in TV.
    
    – Scusami Massimo, non dovevo farti carico dei miei problemi, specie di quelli sessuali. Piuttosto a te come va? Non ne abbiamo mai parlato tanto, per esempio ...
    ... non so se hai una ragazza. ‘
    
    – No, sono single ‘
    
    – Mi pare strano, anche se ti ho visto con qualcuna, per caso sei’ –
    
    – No’ non sono gay se &egrave questo che intendevi. Semplicemente non ho ancora trovato quella giusta ‘
    
    Quella giusta’ dentro di me riflettei sulla veridicità di quella frase fatta. Cercavo veramente quella giusta senza riuscire a trovarla. Restammo alcuni attimi in silenzio e, girandomi verso di lei, vidi che mi guardava sorridendo, un sorriso tra il malizioso ed il perculativo. Le chiesi spiegazioni.
    
    – Scusami ancora Massimo &egrave che’ Rodolfo mi ha parlato di te e del tuo’ problema. Lo so benissimo che sei da solo e so anche il perché. Senza contare la voce che gira tra noi ragazze dell’ateneo. ‘
    
    Stavo per arrabbiarmi per essere stato preso in giro su quell’argomento per me così sensibile, e un tempo l’avrei fatto sicuramente ma ora, che pur senza ottenere quel che volevo mi ritenevo abbastanza soddisfatto, accettai lo scherzo e ridacchiai insieme a lei. Rimanemmo in silenzio ancora qualche istante e poi la sua voce, in tono basso, appena udibile, mi giunse come un fulmine alle orecchie. ‘
    
    – Massimo, vorrei chiederti’ me lo fai vedere? ‘
    
    La guardai stranito dalla sua richiesta.
    
    – Non mi sembra una richiesta ortodossa, perché vuoi vederlo? ‘
    
    – E’ che’ sento le mie amiche parlare di te, del tuo affare. Ognuna lo descrive in termini diversi ma tutte concordano sul fatto che sia’ fuori del normale. Sono curiosa. ‘
    
    – Lo &egrave’ ...
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