1. STORIA DI UN SUPERDOTATO


    Data: 16/08/2021, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... spruzzami tutta ‘
    
    Avvertendo i sintomi dell’orgasmo, Carmen tolse la bocca scuotendo l’uccello, muovendo le mani lungo l’asta mentre densi schizzi bollenti fuoriuscivano colpendola al viso, nella bocca che portò di nuovo sulla cappella senza riuscire a fermare, a trattenere, il flusso del mio piacere. Usò il mio cazzo come un idrante dirigendone i getti sul seno, sul viso, e ancora ne usciva, meno violentemente, con schizzi meno corposi. Alla fine era totalmente impiastricciata e quando ripresi contatto con la coscienza la prima cosa che vidi fu il suo sorriso sul viso striato di bianco.
    
    Forse impietosita dalla mia storia, forse veramente eccitata dalla situazione, forse per orgoglio professionale, forse per tutte le cose insieme, si ridusse la ‘parcella’ a 300 euro, che pur sono tanti per un mezzo pompino ma pochi, molto pochi per la riacquistata sicurezza in me che elaborai la sera ripensando all’accaduto e allo squisito piacere provato grazie a lei.
    
    Mi diedi dell’imbecille più volte per non averci pensato da solo, e più volte mi perdonai ricordando il senso di mortificazione provato in quelle occasioni, la voglia di fuggire che mi prendeva ricevendo un no. Da quel momento tutto sarebbe cambiato: non potevo scopare? Beh, mi sarei ‘accontentato’ nel mentre cercavo la donna della mia vita o, più prosaicamente, una figa bella larga adatta al mio affare. Non che d’improvviso diventasse tutto rose e fiori, ma il mio rapporto col gentil sesso cambiò radicalmente. Non ...
    ... fui più un musone solitario e cominciai a frequentare più assiduamente compagni e compagne di facoltà, a accettare con gioia gli sguardi di interesse di qualcuna. Avevo il solito problema delle improvvise erezioni in momenti non consoni ma il più delle volte bastava chiedere di andare alla toilette per sottrarmi all’imbarazzo, attendere il rilassamento e tornare insieme agli altri/e.
    
    La prima volta che provai un approccio ‘intimo’ rividi ancora stupore, sgomento, paura sul volto della lei di turno, ma questa volta sapevo come gestire la cosa: non più fughe vergognose ma l’ostentazione di sicurezza (che poi tanto tanto non avevo). Il più delle volte era sufficiente quando lei era una mia coetanea non troppo esperta Fu un periodo in cui non allacciai legami sentimentali ‘seri’ ma in compenso ricevetti tante seghe, tanti pompini (solo una riuscì a metterselo in bocca, almeno la testa, quasi soffocando quando godetti senza avvertirla) e scoprii un gioco che mi piacque molto:
    
    In sostanza, e a voi sembrerà una cosa normale ma per me era nuovo, consisteva nel massaggiare con il mio affare le labbra intime di lei. A volte da dietro, col mio uccello che scorreva tra le sue cosce urtando a ripetizione grandi labbra e clitoride, a volte da davanti, stesso movimento, a volte, il mio preferito, con lei distesa su letto o divano e io che facevo scorrere il mio uccello sopra di lei, arrivando in qualche occasione a puntarlo sull’ingresso della vagina e lasciarlo lì, a dilatare le labbra ...
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