1. STORIA DI UN SUPERDOTATO


    Data: 16/08/2021, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... grande’io non credo’ di riuscire a prenderlo ‘
    
    Il mondo mi crollò addosso, le mie aspettative svanirono in un istante. Se anche lei aveva problemi, se dubitava di potercela fare’
    
    Mi sedetti sul letto prendendomi la testa tra le mani, bestemmiando tra me e me, a un passo dalle lacrime. Mi venne accanto e mi pose una mano sulla spalla chiedendomi cosa avessi e le mie dighe crollarono. Accorato le raccontai in pratica la storia della mia vita, delle umiliazioni, delle sofferenze, delle voglie insoddisfatte, dei desideri, delle speranze che avevo in lei. Parlai per una ventina di minuti ed in tutto il tempo lei mi carezzò lievemente la spalla dicendo parole di conforto. Quando terminai e mi stavo asciugando le lacrime, già mi sentivo meglio per lo sfogo, mi prese una mano tra le sue e mi parlò, nonostante la poca differenza di età (avrà avuto 26-27 anni), con tono materno:
    
    – Mi dispiace, credimi. Ne ho visti di cazzi ma come il tuo’ mi rovineresti, non potrei lavorare per giorni. ‘
    
    Sospirai sconsolato:
    
    – Mi devo rassegnare ad una vita di seghe allora, se nemmeno tu’ –
    
    – Non buttarti giù, noi donne non siamo tutte uguali. Prima o poi ne troverai una che potrà prenderti dentro. Fino ad allora però’ perché dovresti andare avanti a seghe? ‘
    
    Il suo tono divenne malizioso, mentre lasciava la mia mano e scendeva al mio ventre impugnando il mio uccello ritornato a stato di riposo.
    
    – Accidenti’ anche così &egrave più grosso del più grosso che ho mai preso’ ...
    ... aspetta’ –
    
    Mi si inginocchiò davanti afferrandolo con entrambe le mani, scuotendolo e facendogli prendere vigore fino a che non raggiunse il massimo turgore.
    
    – Accidenti e ancora accidenti’ non riesco nemmeno a stringergli la mano intorno’ sembra un ramo d’albero’ –
    
    Una lappata golosa della lingua sulla cappella mi fece sobbalzare. Prese a leccarmi tenendolo stretto tra le mani e ad ogni leccata parlava magnificandone l’imponenza.
    
    – E’ grande’ slap’ &egrave enorme’ slap’ mette paura, ma non credere’ slap’che non mi metta voglia addosso’ slap’ se solo potessi’ slap’ . Mi piace, mi piace questo cazzo gigante’ slap’ e a te piace così? — slap’ grrrffff’ accidenti, non riesco nemmeno a farlo entrare in bocca’ slap’ mi sto bagnando anche io sai?’ slap’ A leccartelo’ aspetta’ grrrffff mmmhhhhh’ no, non riesco proprio a prenderlo’ slap’ –
    
    No, non fingeva, la sua voce era veramente eccitata, me lo dimostrò la mano che si portò tra le cosce. e il sapere, il vedere che quella splendida donna si eccitava per me mi eccitò a mia volta più della sua lingua che scorreva su tutta l’asta, lambiva il glande, si insinuava nel meato. Nel momento in cui chiuse le labbra sulla punta, pur senza riuscire a prenderla tutta, sentii come una scossa elettrica partirmi dalle reni e mi contorsi in un orgasmo che non aveva paragoni con quelli procuratimi da me stesso.
    
    – Eccolo’ lo sento’ vibra’ vibra’ ooohhhhhh’.. sì, vienimi in faccia’ ggglloooomm’ mmmmhhhh’ quanta’ quanta ne hai’. Ancora, ...
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