Gruppo di studio
Data: 12/08/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Racconti Erotici,
Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu
... questa breve incursione nella sua vita privata, Veronica tornò a rivolgere lo sguardo verso me: «Ti ricordavo diverso comunque, sai?» Sotto il suo sguardo critico mi parve di cogliere un barlume di interesse. Ma probabilmente me lo sono solo immaginato, mi dissi. «È passato tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti. Si cambia.» «Si cambia, certo.» Sorrise di nuovo: la trovavo ancora dannatamente bella, forse ancor più di quando stavamo assieme. «Spero non tanto da dimenticare le cose belle del passato.» «Beh, alcune cose non si possono dimenticare,» risposi, in maniera mi augurai non troppo compromettente: ero rimasto un po’ perplesso dal suo cambio di registro repentino, e mi sentivo come un topo che si stesse infilando in una trappola. Bevemmo ancora un bicchiere, parlando dei vecchi tempi, poi lei poggiò il calice sul tavolo. In quel preciso istante, una voce femminile mi raggiunse: «E lei chi è, una tua amica?» Mi voltai: a pochi centimetri da me Luna e Alba si tenevano per mano, lanciando a me e Veronica degli sguardi sinceramente incuriositi, ma anche intrigati. Erano così vicine che riuscii a sentire il loro profumo spandersi tenue nell’aria – un aroma fruttato, con qualche leggera nota di vaniglia – e mescolarsi all’odore fortissimo di sesso che sprigionava dai loro corpi inguainati nei completi di lingerie. «Sì. Cioè, non proprio… noi, ecco…» «Sì che siamo amici,» la voce decisa di Veronica mi trasse d’impaccio, «ma comunque non mi tratterò.» «Sei sicura?» ...
... Alba fece il broncio, come una bambina. «Hai tutto il diritto di restare, se credi,» rincarò Luna. «Come stavo spiegando al mio amico,» Veronica calcò delicatamente quest’ultima parola, «prima che il sangue gli defluisse altrove e il cervello gli si annebbiasse, ero venuta qui soltanto per cercare il mio ragazzo. O forse dovrei dire ex ragazzo.» Si accomodò la borsa sulla spalla sinistra con un gesto molto femminile. Nel frattempo, mi resi conto che gli sguardi di tutti i presenti si erano concentrati su di noi. Pure Veronica se ne accorse: «Beh, io vado. Se penso a quanto ci vorrà per togliermi questo odore di testosterone di dosso…» Si avvicinò a me, porgendomi la mano: «Sentiamoci qualche volta.» «Ehm, certo. Magari!» Mentre ci stringevamo la mano, qualcosa passò dal suo palmo al mio; senza neanche guardare – mandava un fruscio di carta – me lo infilai in tasca e la guardai attraversare la sala e guadagnare l’uscita. «Ehi, credi che riuscirai a non pensare alla tua amichetta per un po’?» Alba si era avvicinata ancora, e grazie ai tacchi che aveva indosso, mi superava di tutta la testa. Assunse una posa un po’ da hentai giapponese, con le ginocchia che si toccavano e le braccia a circondare e stringere il seno già prosperoso – una quarta piena – che rischiava di saltare fuori dal reggiseno da un momento all’altro. «Vieni con me, andiamo.» Luna prese l’amica per il polso, trascinandola con simulata malagrazia di nuovo verso il tatami. Alba mi fece una linguaccia da sopra la ...