1. Gruppo di studio


    Data: 12/08/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Racconti Erotici, Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu

    ... una donna. Non ci importa il tuo aspetto fisico né la tua dotazione: basta che tu sia arrapato e perverso! Se ti ritieni in grado di attenerti a queste poche regole presentati venerdì presso la palestra Olympia, alle ore 15:30. Io e la mia amica Luna non vediamo l’ora di conoscerti e divertirci con te!” La registrazione terminò, e io mi ritrovai con le gambe divaricate e un’erezione da manuale che spingeva contro la patta dei pantaloni. Inserii la chiave nel quadro e avviai il motore, rimuginando tra me e me: eravamo ancora a martedì, avevo quasi tre giorni pieni per prepararmi. Sarebbe stata un’attesa pesante, sempre sperando che il tutto non finisse per rivelarsi una fregatura colossale. I giorni, come avevo previsto, si avvicendarono lentamente, in un turbinio di eccitazione che mi distraeva costantemente dai miei impegni quotidiani: finivo ripetutamente per immergermi nei miei pensieri, provando a immaginare le due ragazze, i loro corpi, i loro gesti; le immaginavo circondate da decine di corpi maschili con i loro membri eretti; riuscivo quasi a sentire i gemiti, i singulti di piacere, gli incitamenti, e tutto quel profluvio di oscenità che sicuramente avrebbe fatto da colonna sonora all’evento; mi immaginavo mentre toccavo, leccavo, penetravo quei corpi, in perfetta sincronia con altri uomini senza volto. Finalmente il venerdì arrivò e il mio umore, già migliorato dall’inizio del fine settimana, raggiunse l’apice quando mi resi conto che tra poche ore avrei preso ...
    ... parte alla mia prima orgia. Sempre che non si trattasse di una bufala… Feci qualche ricerca su internet per individuare la palestra dove sarebbe avvenuto l’incontro, calcolai il tempo che mi ci sarebbe voluto per raggiungerla in orario; mi preparai un pranzo leggero, poi mi dedicai all’igiene personale, sfoltendo i peli sul pube e facendo una doccia accurata. Mi vestii, presi con me un’intera confezione di preservativi e uscii di casa. Forse per un malcelato egoismo, o forse per non rischiare di essere preso in giro nel caso si fosse rivelato tutto una bolla di sapone, non ritenni opportuno portarmi un amico con cui condividere l’esperienza. In circa venti minuti, dribblando il pigro traffico postprandiale, giunsi a destinazione: un insegna a caratteri giallo oro su fondo nero indicava le svariate discipline che si praticavano all’interno della palestra; varcai delle porte a vetri eleganti e moderne, e mi ritrovai in una sala tappezzata di poster che pubblicizzavano integratori, e altri che immortalavano svariati atleti mentre praticavano i loro sport. Esattamente di fronte all’ingresso, in fondo alla sala c’era un bancone sovraccarico di dépliant e brochure, oltre a un paio di telefoni, un computer con uno schermo immenso, agende e block notes, tutti impilati in ordine; dietro il bancone sedeva un uomo: anche da seduto si capiva che era alto – successivamente notai che superava il metro e ottanta – dal fisico muscoloso ma asciutto, non pompato all’eccesso, il che mi predispose ...
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