Gruppo di studio
Data: 12/08/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Racconti Erotici,
Autore: PrecumKing, Fonte: RaccontiMilu
... positivamente verso di lui. Il viso era abbastanza squadrato, e lasciava trasparire delle rughe da quarantenne; aveva il cranio rasato, gli occhi chiari grigio-verdi e un paio di baffetti fulvi a coprirgli il labbro superiore. Indossava una canotta verde militare, era pressoché glabro. Mi squadrò mentre mi avvicinavo, quando fui a ridosso del bancone tirò fuori una voce dalla cadenza marziale: «Cosa cerchi, giovanotto?» «Sono qui per… cioè sto cercando… ho telefonato al numero dell’annuncio, l’ho trovato su una bacheca.» Un lampo divertito passò rapidissimo attraverso i suoi occhi. «Posso vedere il talloncino col numero di telefono?» Glielo allungai sul tavolo. Lo rigirò qualche secondo tra le dita, come qualcuno che voglia controllare la qualità di un tessuto, poi lo osservò in controluce, e infine me lo restituì con un cenno di approvazione del capo: «Hai ascoltato bene il messaggio? Hai capito le regole? Pensi di riuscire a rispettarle?» Annuii. «Bene, bene. Porgimi la mano, grazie.» Allungai la destra verso di lui – pensavo che mi avrebbe apposto magari un timbro, come si fa quando entri in un locale per una serata – e mi ritrovai il pollice inserito in un dispositivo simile a quelli che si usano in ospedale per misurare le pulsazioni. Il pizzico, intenso e brevissimo, di un ago mi attraversò la pelle, poi l’uomo prese un’etichetta vuota e mi guardò interrogativo: «Nome?» «Carlo.» La mia bocca si mosse senza darmi il tempo di riflettere: magari sarebbe stato meglio non ...
... dare il mio vero nome, ma ormai era fatta. Imprecai mentalmente contro la mia ingenuità, sperando che nulla trasparisse dal mio viso. «Si tratta solo di un veloce controllo di base, sono certo che capirai. I risultati saranno disponibili tra pochi minuti, e qualora dovesse esserci qualche problema, l’interessato verrà contattato con la massima discrezione. Per il momento puoi passare nell’altra sala.» Indicò con la mano verso la sua sinistra, e io varcai una seconda porta a vetri – più piccola, e opaca – ritrovandomi in una sala attrezzi come ne avevo viste tante, solo di dimensioni spropositate: ogni macchinario era disponibile in due, talvolta tre, esemplari, c’era un’ampia zona con le pareti tappezzate di specchi, dedicata agli esercizi a corpo libero, e tutto un lato era occupato da un ring e un ampio tatami. Vidi un gruppetto di persone stazionare lì, e mi avviai per raggiungerle. «…quindi lasceremo passare ancora qualche minuto per consentire anche ai ritardatari di raggiungerci,» una ragazza bionda sui 27 anni – indubitabilmente Alba – mi fece l’occhiolino mentre parlava passeggiando al centro del tatami affiancata da un’altra ragazza, bruna e dal colorito olivastro – Luna – che mi salutò agitando le dita di una mano, «e poi vi spiegherò come intendiamo procedere.» Entrambe le ragazze indossavano dei completi di pizzo – nero con intarsi viola per Alba, celeste per Luna – composti da reggiseno a balconcino, G-string, guêpière e calze; ai piedi portavano degli zoccoli con ...