Sfogo di una donna per bene
Data: 24/05/2018,
Categorie:
Comici
Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti
... nun pozzu servirvi, ma sapete sto preparando una ricetta complessa assai. 'N sulu sbagghi putissa èssiri fatale o pùoveru cristianu cui jè destinata. Ma servitevi pure, non abbiate timore”
Seppur poco convinta la signora parve rassegnarsi a rimanere a bocca asciutta. D’altronde non per bere era venuta. Guardò il farmacista, rimasto immobile al suo posto, coperto dall’antico legno del bancone, si che solo il busto risultava visibile dal suo posto di osservazione
“Dutturi, ma siti sicuro ri stari beni? aviti 'na facci!” disse con fare indagatorio la moglie del primo cittadino.
“Si signora, sto bene, sto bene. Magari tanticchia di stanchezza. Piuttosto ditemi, che vi porta qui? Aviti bisùognu ri quàlchi medicina?”
La donna non aspettava altro che questa domanda per aprire le chiuse e lasciar fluire liberamente il fiume impetuoso delle parole, troppo a lungo trattenute
“Ma quale medicina dutturi, sapeste!” la frase fu lasciata volontariamente sospesa e accompagnata da uno sguardo rivolto al cielo per creare nell’uomo quella tensione, quella curiosità preludio alla successiva richiesta
“Si sapissi cùosa?”
Ecco, il dado era tratto. Ormai nulla avrebbe frenato il profluvio di frasi, mezze in italiano e mezze in dialetto, con il quale la narratrice si apprestava a riversare sul povero Spataro l’intera storia, nessun dettaglio escluso.
“Dottore, sapete, immagino, che da una mesata circa, casa nostra ospita Angela, figghia di mio cognato Salvatore. Dopo la ...
... disgrazia occorsa a quella mischina di su matre la picciotta aveva bisogno di svago e mio marito si offrì di ospitarla, così che la vista del nostro bellissimo mare potesse consolare la sua afflizione”
Certo che lo sapeva, come avrebbe potuto non saperlo? Chi poteva dimenticare una tale fimmina dopo che, anche solo una volta, gli occhi si fossero posati su quella meravigghia? Una sola taliata e già si era irrimediabilmente preda di tanta esuberanza mediterranea.
Dui minne che parevano negare la gravità, 'n assittari a mandolino disegnato con il compasso che risvegliava anche nella più pudica delle menti pinseri tinti. Era sufficiente taliari ‘na vuota quel corpo divino per assicurarsi un posto privilegiato all’inferno. Lui, il farmacista, lo sapeva bene.
Ciononostante, rimase sul vago
“Si, ho sentito qualcosa”
“Ecco, allora saprete che la buon anima di mia cognata “ la donna si segnò tre volte “che Dio l’abbia in gloria, tanto si raccomandò prima di lasciare questo triste mondo affinché la figlia si mantenesse nel rispetto delle leggi di nostro Signore!”
Lo Spataro ascoltava mentre continuava a muoversi nervosamente dietro il bancone, ora avanzando appena, ora arretrando di poco., andando un po' a sinistra e un po' a destra.
Si lasciò scappare un piccolo gemito, flebile flebile, che la prima cittadina però colse immediatamente
“Ma siete certo di stare bene, si? Vi vedo agitato. Che avete?”
“Nenti, nenti, Donna Lucia. Sono in piedi da questa matina, ogni ...