1. Sfogo di una donna per bene


    Data: 24/05/2018, Categorie: Comici Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    Per amore di riservatezza, non indicheremo quale paese siciliano fu teatro degli eventi che andremo a raccontare.
    
    Eventi che furono riferiti allo scrivente da persona di specchiata moralità, e della cui affidabilità non si può, né si deve, dubitare. I nomi dei personaggi sono stati, per ovvie ragioni che meglio si comprenderanno se si avrà la bontà di seguire la narrazione, alterati. Ciò nulla toglie, si badi ben, all’aderenza puntuale e fedele alla veridicità storica.
    
    Che non si trovi traccia di tali casi negli annali non è da considerarsi prova della falsità di quanto scritto. Semmai della delicatezza, ed anche riservatezza, di coloro che tali annali redigono con impegno e amor storico. Sarà nostra cura tentare, per quanto possibile, di riportare i dialoghi così come si svolsero.
    
    Non essendo, però, lo scrivente, figlio della terra di Trinacria, perdonerete eventuali, probabili, errori. Se avrete la bontà di segnalarli sarà cura del redattore apportare le necessarie modifiche.
    
    S’appressava ormai l'orario di chiusura. Il dottor Vincenzo Spataro, quarantino scapolo proprietario di un'avviata farmacia sulla costa est siciliana, pregustava in cuor suo le delizie culinarie che la sua cameriera, Donna Rosa, gli avrebbe lasciato pronte sulla tavola della camera da pranzo. Roba da resuscitare un morto!
    
    Solo cinque minuti e, finalmente, la saracinesca sarebbe scesa, il buon dottore avrebbe spento la luce e, guadagnata la strada, avrebbe raggiunto la sua magione, salito ...
    ... le scale che portavano al primo piano e si sarebbe concesso il piacere di una cena preparata in un modo che nemmeno uno chef stellato avrebbe potuto fare meglio.
    
    Ma, prima di tutto ciò, un altro piacere deliziava, in quegli ultimi minuti di trepidante attesa, il nostro dottore.
    
    Appunto a quel piacere stava per giungere lo Spataro quando, con un colpo che avrebbe scantato un morto, la porta della farmacia si spalancò e la signora Russo Lucia, cinquantina, moglie del sindaco, tale Alfio Giuffrida, entrò come una tempesta autunnale nella farmacia.
    
    “Dottore… dottore! Ohh dottore..dottore” esclamò, anzi gridò, la donna varcando la soglia.
    
    Lo Spataro rimase impietrito, coperto a metà dall’antico bancone dal quale sovrastava gli avventori.
    
    “Che accadde, donna Lucia ? Aviti ‘na faccia che para chi ajati visto ‘n mortu!”
    
    “ Peggio assai, peggio assai dottore mio!” esclamò la donna, rossa in volto, con gli occhi spiritati.
    
    “Posso assittarmi?” chiese, vedendo una seggiola.
    
    “Ma certo Donna Lucia, assittateve assitatteve”
    
    “E pozzu aviri n’anticchia ri acqua?”
    
    “Certo, nemmeno a chiedere”
    
    La donna rimase seduta, in attesa che il dottore le portasse l’agognato bicchiere.
    
    Questi, però, non accennava a muoversi. La donna lo guardava, come a ricordare all’esimio scienziato e benefattore, la sua richiesta.
    
    “Ahem” tossicchiò l’illustre ospite dello speziale.
    
    Come risvegliatosi da un improvviso sonno l’uomo si rivolse a Donna Lucia
    
    “Duviti perdonarmi si ...
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