1. Perversioni 2


    Data: 08/08/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... testa; di fronte alla smorfia di compassione di lui, precisò immediatamente che, tanto, a pagare era il povero cornuto che si prendeva anche quella mazzata, oltre al resto; nella copula successiva, si girò con il sedere verso di lui, perché sarebbe stata quella l’occasione per farsi penetrare analmente.
    
    Lui seguì quasi distratto la scena della copula in vagina, molto forte perché la mazza era diventata ormai enorme e forzava un canale vaginale ridotto a traforo; quando lui passò il gel sull’ano, nel canale rettale e sul suo sesso, un minimo di attenzione la provocò; la scena successiva, della mazza che violentava lo sfintere già largamente sfondato, mentre lei lanciava urla di incitamento a romperle tutto, con l’evidente intenzione di offendere il prigioniero, lui mosse appena un poco gli occhi.
    
    Andarono avanti per due ore, nel corso delle quali il bull la riempì più volte in tutti i buchi e le fece assaggiare il nerbo su tutto il corpo; quando si avvicinò il termine prefissato, lui accelerò la copula e, su richiesta di lei, le eiaculò in parte nella bocca e in parte sul viso; Roberto assisteva allucinato senza pronunciare verbo; senza neppure lavarsi, i due si rivestirono ed uscirono lasciandolo solo; il bull era venuto a piedi e lei si era impegnata a riaccompagnarlo.
    
    Non stette fuori molto; al ritorno, gli consegnò la chiave delle manette e si ritirò in bagno; dopo poco, lui sentì scorrere l’acqua della doccia; raccolse in una borsa i documenti importanti, prese ...
    ... da quella di lei le carte di credito e le chiavi dell’auto ed andò via facendo richiudere la porta dietro di se; quando uscì dal bagno in accappatoio, Rossella lo cercò in ogni angolo dell’appartamento; si convinse che lui se n’era andato dal suo amante e, stanca della kermesse, andò a letto.
    
    Non trovò, la mattina seguente, né il marito né le chiavi della macchina; un rapido controllo la convinse che aveva perso anche la gallina dalle uova d’oro perché erano sparite le carte di credito; il dubbio che se ne fosse andato definitivamente la assalì; in preda ad un’ira feroce, si disse che l’avrebbe pagata con infinite corna e che, quando fosse tornato, lo avrebbe trattato da sguattero; provò a chiamarlo al cellulare ma la chiamata venne respinta; la sua ira si accentuò.
    
    Chiamò l’ufficio e una segretaria, imperturbabile anche alle sue volgari aggressioni verbali, le rispose che suo marito aveva vietato i contatti e che comunque non era in sede; si prese una mezza giornata di congedo per parlargli, ma fu sbattuta in decine di anticamere finché il direttore le comunicò che Roberto era stato destinato ad altro incarico e ad altra sede; ma, per legge, non rivelò dove; le suggerì di parlare con Giovanni l’amico di suo marito, avvocato.
    
    Patì una nuova via crucis per appurare che suo marito aveva predisposto l’istanza di separazione legale allegando documenti delle volgarità dette da lei e dai suoi amanti, ma soprattutto le ricevute degli hotel e dei ristoranti da cui risultava ...
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