Una scuola speciale
Data: 05/08/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Serendipity1707, Fonte: EroticiRacconti
... Della Valle e… Amadori... Potete raggiungermi qui alla cattedra?” Il ragazzone sportivo che prima si è divertito a far l’esibizionista e la ragazza prima più in disparte che osservava inquieta si alzano e approcciano la cattedra con modi diversi. “Prof. Verena, può gentilmente raggiungerci?” Io, ancora piegata sul banco, cerco di ritrovare il minimo di dignità utile per tornare dal preside. Rossa in viso e a disagio.
“Posso contare sulla vostra disponibilità per questo esperimento? Avrei bisogno che i vostri sessi fossero esposti alla classe” chiede il Preside molto gentilmente ai due ragazzi, osservando soprattutto la ragazza, più timida. Lei esita prima di annuire impacciata, mentre il ragazzo, spavaldo lo estrae e declama ridendo a favore di classe “Dove vuole che lo metta signor preside?” parte una Ola dai banchi. Il preside con pazienza lo calma, ma si vede la sua baldanza che lo mette di buon umore.
“Della Valle, non sia frettoloso. Sappiamo tutti, qui, che non ha problemi a regalare orgasmi multipli. Ma quello che voglio vedere è il suo autocontrollo. Le chiedo, gentilmente, se può venire nelle mutandine della sua compagna” qui il preside si ferma e verifica la reazione della ragazza. Lei si irrigidisce arrossendo. Il fiato le aumenta e il petto si alza e si abbassa ritmato. Il prof attende paziente un gesto di assenso da parte della giovane Amadori, che arriva con un sorriso timido. Si volta verso l’atleta e lo vede già lì a inscenare una sega plateale. “Non ...
... sia infantile Della Valle!” lo rimbrotta il preside “Quello che le chiedo è se riuscirà a controllare il suo orgasmo e dirigere educatamente il suo getto sulla sua compagna senza fare scene plateali e volgari.” Poi, voltandosi “Sig.na, può gentilmente portare i leggings al ginocchio e offrire il suo pube al suo compagno abbassandosi il bordo degli slip e tenendoli cosi finché lui non le sarà venuto sopra?” La ragazza è in deliquio, rossa e tremante per l’eccitazione fissa l’asta del suo compagno, verso il quale prova una forte attrazione. Tra moine e sorrisi alle compagne ubbidisce portando il bacino in avanti.
“Prof.ssa, sarebbe così gentile da far venire l’alunno con la sua bocca?” La domanda del dirigente è rivolta a me ed è retorica. È chiaramente un ordine. Io, ancora scossa dall’ispezione, madida di sudore freddo non posso fare altro che ubbidire. Non mi sento costretta, anzi, voglio dimostrare di essere in grado di supportare questa didattica particolare. Voglio vedere dove vuole andare a parare. Cosi non mi resta che inginocchiarmi davanti a quel ragazzo e cominciare succhiare. Mi sento piccola, usata. Usata in modo strano, come parte del materiale didattico, senza emozioni o coinvolgimento. Sono solo una bocca utile per un esperimento di classe. Sento un calore afrodisiaco tra le cosce e succhio avida.
Il professore spiega ai due ragazzi, ed alla classe, il motivo di questa messa in scena. “Voi dovrete mostrare i due aspetti di questo esempio. Lei, Della Valle, ...