Giochi pericolosi
Data: 22/05/2018,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Cignonero_, Fonte: RaccontiMilu
... con leggera rigidità nel timbro vocale. Feci scivolare le dita sulle sue braccia, accompagnando la coperta, poi aprii i bottoni della camicia e cominciai a sfiorare i pettorali, affondai le unghie nei muscoli. Dario stava per alzarsi, mi voltai a guardarlo “Rimani dove sei. Ora mi prendo cura di te.’ Dovevo prima lasciare Marcello sull’orlo dell’orgasmo. Divaricai le gambe ed il tubino si arrampicò sui fianchi, esponendo il mio sesso, poi con le ginocchia strinsi le sue cosce, e mi sedetti a cavalcioni sulle sue gambe. “Lo hai fatto” mormorò Marcello, guardando compiaciuto fra le mie gambe. “Ogni giorno” replicai sogghignando. “Il suo profumo può farti impazzire’ s’intromise Dario, sorprendendo entrambi. ‘Potrei identificare la miscela del tuo profumo e del tuo sesso in qualsiasi angolo dell’ufficio.’ Continuò. Mi voltai verso di lui che mi guardava con gli occhi azzurri stretti, le labbra si separarono in un gesto decadente e le mani stavano per sganciare i pantaloni. Cominciai a muovermi sull’erezione di Marcello, e non riuscivo a togliere gli occhi da Dario, che cominciò a masturbarsi; ero affascinata dalla vista dei movimenti ritmici della sua mano e presto mi resi conto che mi stavo muovendo con la stessa cadenza su Marcello, che ansava eccitato. Era difficile togliere gli occhi da Dario, ma dovevo affrontare l’uomo in attesa tra le mie cosce. Feci scivolare, lentamente, la lampo dei pantaloni di Marcello, sfiorando deliberatamente il pene con i polpastrelli, con le ...
... dita arrivai a scoprire la cappella, Marcello gemette, lo afferrai con delicatezza e cominciai a masturbarlo, soffoc’ un gemito ed avanz’ col petto verso di me cercando il contatto, era quello il segnale che avevo atteso; portai le dita alla bocca per assaporare i suoi umori, lo guardai intensamente mentre giocavo con le dita sfiorandomi le labbra, poi scossi la testa soghignando e strinsi le spalle. “No, Marcello. Preferisci guardare. Bene, allora guarda.’ Avvicinai le labbra alla sua bocca e mi feci sfuggire un ghigno sadico. Lo fissavo negl’occhi e sapevo che avrebbe preferito morire anziché ammettere di aver sbagliato nella sua scelta, lo conoscevo fin troppo bene. Mi alzai, e a pochi centimetri da lui voltai le spalle rivolgendo il mio sguardo a Dario, aprii la lampo del tubino nero dietro la schiena, e lo lasciai scivolare ai miei piedi. Ero nuda, completamente a mio agio, alimentata da quella tensione che si era creata. “Non perdete tempo” dissi con tono perentorio a Dario, che non aveva mai smesso di masturbarsi. Sembrava che anche egli amasse guardare, ma adesso doveva intervenire. Mi voltai ancora verso Marcello e lo guardai con aria di sfida ‘Puoi solo guardare’ rimarcai di nuovo facendo slittare lentamente il vetro chiudendolo fuori. Mi apprestai a sbottonare la camicia di Dario, con i polpastrelli perlustrai il suo torace fino ad arrivare al suo cazzo, si lasciò fare, all’improvviso avvertii le sue dita correre su e giù lungo la mia schiena in un movimento lento e ...