1. Tre per una 3


    Data: 22/07/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... molla, aspirava dalla vulva la vita di lei.
    
    La sollevò quasi con facilità e la spostò al centro del letto, montò sopra e la coprì; fece aderire i seni, gli stomaci, le cosce, le gambe, appoggiò il sesso sul monte di venere; la baciò con amore e con passione sulla bocca, infilò la lingua e la perlustrò tutta, cercando tutte le forme, tutte le angolazioni; lottarono con le lingue che si cercavano e scontravano; sentirono desiderio, amore e saliva crescere con la passione; l’avvertì che ‘doveva prenderla’ e le appoggiò il sesso alla vagina.
    
    Lucia divaricò leggermente le gambe; anche lei non reggeva oltre e voleva sentirlo dentro; lui spinse a colpi leggeri ed ognuno era causa di orgasmi piccoli, piccolissimi, che facevano piangere alla vagina lacrime di umori e a lui provocavano un’eccitazione che gli faceva temere di farle male; Lucia aprì le gambe, le portò sulla schiena di lui, spinse il corpo finché fu trafitta dall’asta fino in fondo; urlò, di voglia, di piacere, di orgasmo violento.
    
    Lui per un attimo si fermò quasi spaventato; poi la strinse a sé e si fusero in un solo corpo; lei sentì che dal cuore, dalla mente e poi dalla bocca le sfuggiva un involontario ‘amore mio’; lui fermamente e decisamente le urlò ‘ti amo, ti amo, ti amo!’; ormai il velo era squarciato; le belle parole contavano, ma quelle d’amore pesavano assai di più; si calmarono solo per un momento, prima che lui cominciasse a possederla con gioia; lei cercò di frenarsi ma il corpo la tradì e lo ...
    ... amò.
    
    Quando trovarono un attimo di requie nel vero tornado che li aveva investiti, Lucia fu costretta a fermarsi un momento a riflettere; lo fece mentre era in bagno e, per qualche minuto, fu costretta a staccarsi da lui, ma soprattutto dal suo sesso e dall’entusiasmo tenero che le sapeva dare senza risparmiarsi, ma rimanendo fedele a se stesso, alla sua capacità di ‘ricamare’ le cose, anche le più triviali, fino a fare apparire tutto un meraviglioso gioco.
    
    Dalle penetrazioni più azzardate ai baci più delicati, dalle carezze più oscene a quelle più languide e dolci, tutto diventava nel loro gioco una delicata trina su cui si svolgeva il tema dell’amore; Lucia ora sapeva per certo che l’amore di Rodolfo era solo ombra di fronte a quello che Marcello le sapeva dare; si rese conto che per anni aveva vissuto nell’ambiguità di un rapporto che nascondeva una ferma prevaricazione.
    
    Marcello non proponeva niente che lei non potesse discutere, non accettava niente che non fosse condiviso, si preoccupava del suo piacere, dei suoi orgasmi piccoli e grandi prima di pensare a se stesso; era l’amante ideale e Lucia sapeva che questo poteva mandare in rovina un castello costruito in più di venti anni di pazienza, di sacrifici, di sopportazione; neppure lei sapeva spiegarsi perché avesse rinunciato alla sua dignità per farsi schiava di una passione ottusa, di pura sessualità.
    
    Il culmine delle sue riflessioni lo raggiunse quando, un poco più sereni dopo l’esaltazione dell’amplesso, ...
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