1. Tre per una 3


    Data: 22/07/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... pensato, voglioso, suo; allungò una mano e lo strinse, da sopra ai vestiti, e brividi intensi le attraversarono il ventre, la schiena, arrivarono al cuore che sembrò fermarsi, raggiunsero la testa e le sembrò d’impazzire.
    
    Desiderava sentire le sue mani addosso; aprì la camicia ed espose il seno imbrigliato dal reggiseno; lui lo sganciò, mise a nudo le mammelle e accarezzò le aureole; aveva un tocco lieve, delicato, d’amore, non di sesso; si preparava a fare l’amore con lei, non a possederla; si chinò a baciare i capezzoli, e lei sentì il cuore scoppiare, la vagina esplodere in umori di orgasmo e bagnare lo slip; aveva voglia di lui, di sentire il corpo nel suo.
    
    Lo baciò con accanimento, quasi con furore, gli strusciò addosso il corpo come a cancellare i vestiti; lui la frenò, la fece sollevare seduta e le scoprì il busto, la liberò della camicetta e del reggiseno, si tuffò sul suo petto e lo baciò, dalla gola verso le ascelle, da una parte e dall’altra, poi scese sulle mammelle, se ne riempì le mani e sembrava non essere mai sazio di carezze, di baci, di rapide leccate; lei continuava ad avere brividi intensi, stava colando come una fontana.
    
    Balzò in piedi, costringendo anche lui a scendere dal letto, si spogliò con frenesia e lanciò gli abiti dove capitava; finalmente gli si offrì intera, nuda, e lo guardava mentre anche lui si spogliava; ammirò adorante il petto muscoloso, forte, poco peloso, coi capezzoli duri; li baciò con delicatezza, li afferrò fra i denti, li ...
    ... succhiò; avvertì i brividi di piacere che anche a lui sembravano bruciare il cervello; sentì che lo stava amando.
    
    Quando gli sfilò il boxer, la vela le apparve per quello che era, una verga grossa, lunga, nodosa, piena di vene, con una cappella che si ergeva come la cima di certi campanili, a coprire la grossezza dell’asta; appoggiò delicatamente le labbra e ne aspirò l’odore maschio, toccò con la punta della lingua e il sapore di lui le penetrò nel cervello; gli afferrò le natiche dure, sode, tese; le strinse a se e spinse in bocca il fallo che già l’affascinava.
    
    E forse era amore quello che la spingeva a toccare tutto quello da cui aspettava piacere, la mazza che desiderava e che temeva, i testicoli grossi e gonfi che teneva con due mani; leccava e succhiava il sesso, non per farlo godere, ma per riempirsene e impossessarsene; pregava in cuor suo che non avesse l’eiaculazione facile, che avesse parlato con intenzione della delusione subita; si accorse subito che quel mostro sarebbe stato la sua gioia, bello rigido e vibrante; ormai, voleva goderselo.
    
    Marcello aveva altrettanto desiderio che gli opprimeva la testa e il sesso; si sfilò dalla bocca, la spinse supina sul letto, si accovacciò ai suoi piedi e affondò il viso nel grembo; quando le sue labbra incontrarono la vulva, sentì che una scossa elettrica attraversava i due corpi; lei si contorceva tutta sul letto emettendo gemiti continui e forti, appena soffocati coprendosi la bocca; lui invece, vibrando come una ...
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