1. Puttanella del mio professore


    Data: 19/07/2021, Categorie: Erotici Racconti, Sensazioni Autore: manupicco, Fonte: RaccontiMilu

    ... elevati. Infatti il suo primo pensiero fu di infilarmi una mano nella scollatura del vestitino in cotone a delicato disegno provenzale, di Laura Ashley che indossavo quel giorno. Il mio seno pieno ma compatto, stava su senza necessità di sostegni, infatti con la primavere avanzata, come facevo di solito, avevo eliminato il reggiseno. La sua mano poteva prendere liberamente possesso delle mie tette, senza incontrare ostacoli, mi sentivo accaldata e l’epidermide sotto la sua carezza era umida di traspirazione. L’abitacolo dell’auto, non refrigerato dell’aria condizionata, per via che eravamo fermi, iniziava ad avere una temperatura che mal si conciliava con certe calorose attività fisiche, anche Goffredosentiva caldo e aveva sbottonato la camicia fino alla cintola. Avendo la fortuna di essere su un auto decapottabile, decidemmo di tirar giù il tettuccio apribile, che immediatamente ci consentì di respirare con maggior agio e riprendere in en plein air il nostro discorso intimo. Iniziammo a baciarci con la consueta passione, la sua mano correva all’interno delle mia cosce a scostare le mutandine, gli piaceva di frugarmi la fighetta senza togliermele subito, perché così si inzuppavano per bene di succo. Sbottonai completamente il vestito chemisier che indossavo, lui prese a leccarmi il seno surgendo rumorosamente i capezzoli fino a farli scomparire all’interno della bocca, quando si staccava erano lucidi di saliva e duri da far male. Mi piaceva quando mi faceva sentire il morso ...
    ... delicato di quei denti perfetti: gli stringevo il capo con le mani perché non smettesse e gli chiedevo di morderli più forte. Anche io mi davo da fare, gli succhiavo il lobo dell’orecchio, scendevo con le labbra lungo il collo, giocavo con la lingua sul petto e sui capezzoli, percorrevo con la bocca tutto il tronco, arrestandomi sul bordo dei boxer che spuntavano sopra la cintura dei pantaloni che ancora aveva addosso. Infilavo la mano sotto l’elastico delle sue mutande, e trovavo subito il glande turgido che mi lasciava i suoi umori sulla punta delle dita, gli massaggiavo i testicoli gonfi, frugavo nel cespuglio caldo del suo pube e stringevo l’asta tesa del suo sesso. Ci piaceva indugiare con preliminari prolungati, senza denudarci subito e passare ai giochi più incandescenti e conclusivi. Così passavo poi ad estrargli il sesso dai pantaloni e mi calavo a prenderlo in bocca, mentre lui mi penetrava il culo con le dita slabbrandomelo soavemente, mentre col pollice mi stuzzicava il clitoride eretto come un piccolo pene. Tutto questo accadeva mentre Chopin ci cullava di melodie e tutto intorno risuonava un allegro concerto di grilli e cicale, festeggianti la calda stagione. Come sempre la fica mi pulsava ubriaca di voglia, ero costretta a levarmi il vestito per non rischiare di macchiarmelo di secrezioni standoci seduta sopra, o che mi scappasse uno schizzo di sperma quando lui veniva alla fine di un pompino. Non sempre lui si spogliava quando facevamo le cose in macchina, il ...