La tipa, caffè e lingerie - Il seguito. Sarà l'ora della minchia?
Data: 17/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Giu!!!, Fonte: EroticiRacconti
... lesbica che è stata una vera zoccola con me?
“A te interessa solo importunarmi in un altra maniera… sei venuto qua perché nessuna ti apre più le gambe?”
Sorrido seriamente, ironicamente la saluto con la mano. Sto davvero uscendo dal negozio senza dire nulla di intelligente, non lo credevo possibile… non è possibile.
“Credi che questo sia il mio problema?”
“No!”
“Brava… nulla… credevo ti facesse piacere prendere un caffè insieme ma, non credo tu sia d’accordo dunque… nulla… niente caffè!”
“Ma non me lo hai chiesto!”
“Devo? Ho visto come mi guardi Ada, mi fai sentire un bastardo!”
“E non lo sei?” Mi domanda lei con la voce che le trema, tiene serrati i pugni, vicino le cosce.
“Si Ada lo sono…” Confesso lo sono, e tu ragazzina come hai fatto a farti beffa di me e dei miei sentimenti? “Ora vado, hai gente in negozio!”
“Anche questo negozio è mio…”
“Si lo so, sono stato all’altro… prima. C’era tua sorella!”
“Hai conosciuto Ida… bene… ti ha detto che sei uno stronzo?”
“Ida? Ida ed Ada, che fantasia i vostri. Si me lo ha ricordato, lo sapevo già!”
“Bene… io vado… magari alla prossima…”
“Non bevo caffè… da tanto… mi ricorda te!” Mi dice lei mentre si avvicina, “mi manca l’aroma del caffè, mi manca svapare dopo il caffè… il liquido menta-latte!”
“La caffeina non è che faccia tutto questo bene, poi ...
... sto coso dello svapo… sarà… sono vecchia scuola io…”
“Voglio un caffè...ora!” Lo dice in maniera così autoritaria che mi eccita e, non posso e non voglio eccitarmi. Sono serio e concentrato… poi lei alza la voce autoritaria verso la commessa: “Anna, porta due caffè!”
Mi prende per mano, non so cosa succede perché non riesco a realizzarlo ma, apro gli occhi e siamo ancora una volta in un retrobottega. Ho la sua lingua che inumidisce le mie labbra, mi accarezza le guance mentre io sbottono la camicia per esporre le tette. Ci baciamo, sbottono anche il reggiseno, libero quei meloni assurdi che fanno metà del suo peso corporeo. La bacio e la bacio ancora, mi sono mancati quei baci… non ho mai baciato con quel sentimento che non avendo mai provato non saprei descrivere accuratamente ma, potrei accuratamente sconquassarle la figa, farla ubriacare di orgasmi.
E mentre ci baciamo, mentre afferro saldamente i meloni, lei continua ad accarezzarmi le guance, il collo… si continua… per un attimo non mi interessa scoparla però il cazzo è duro e magicamente pulsa di fuori e poi… arriva Anna, usciamo dopo esserci composti. Caffè, avrei gradito la tazzina, la plastica fa schifo, almeno usate la carta. Ada vuole una pausa, attraversiamo una parte del centro commerciale, passiamo accanto agli uffici amministrativi e andiamo nella tromba delle scale.