1. La tipa, caffè e lingerie - Il seguito. Sarà l'ora della minchia?


    Data: 17/07/2021, Categorie: Etero Autore: Giu!!!, Fonte: EroticiRacconti

    ... dentro di te… zoccola!” Sussurro nei miei pensieri mentre cancello Ada dalla testa.
    
    Si cancello Ada con la collega, scopiamo così tanto che lei mi dice basta, gli orgasmi non la fanno ragionare. Dopo il lavoro lei è l’unica cosa che mi distoglie da Ada, il fatto che finisco per scopare con foga eccessiva… e lei si eccita e ne vuole sempre di più. Ed io mentre scopo la collega, penso a quella zoccola. Riempo di sperma per l’ennesima volta la gola di questa. La mando a fanculo. Non mi ha fatto nulla. Mi trastullo l’anima pensando ad Ada, anche il cazzo.
    
    I giorni si susseguono, io combatto con l’orgoglio. Passano le settimane. Quella routine non cambia per nulla, inutili caffè, non mi guarda più, non esisto.
    
    Qualche mese è trascorso, se dovessi fare un riassunto di questo periodo, non saprei che dire. Persino il sesso con la collega è diventano monotono, legarla e frustarla non ha senso.
    
    Un poco tutto è monotono, prima di Ada non era così… nemmeno ricordo chi ero prima di conoscerla in maniera intima. A trentacinque anni potrei aver perso la testa per una ragazzina di cui non so l’età effettiva? Per una zoccola?
    
    Non so nulla di lei. Il tempo passa, il tempo mi sfugge, il karma mi presenta in conto, trattale male le donne e poi guarda che succede, ne arriva una all’improvviso, ti spruzza sull’anima, e ti ingoia il cuore. Passerà, c’è la collega, il sesso occasionale, le prostitute… e poi arriva l’alcol, pensi di rilassarti con un sigaro smezzato ed un amaro e ...
    ... finisci per tracannare la bottiglia, mandare un messaggio stupido che si trasforma in una chiavata oscena. Lo sperma è l’anima che fuoriusce dal dal corpo, mi sto svuotando.
    
    Non ne posso più di assecondare i miei bisogni sessuali. Ho perso la testa… no. La mia testa funziona benissimo, non ho un cuore. Ne ho mai avuto uno? Ora lo rivoglio.
    
    I giorni, le settimane, i mesi, un fottutissimo anno senza di lei: una vera merda per me.
    
    Uno come tanti, uno di quelli così, senza un perché, un giorno comune. La solita e cara vecchia abitudine solo che, ho il il fiato corto, il sonno interrotto. Mi sono deciso, vado da Ada, lesto, penso a cosa dire… i pensieri volteggiano nella mia testa come un stormo di uccelli. Negozio, sono davanti la porta, eccola.
    
    “Basta, non ne posso più di questa tortura… rivoglio indietro il mio cuore. Quella volta volevo dirti che ho lasciato il mio cuore dentro di te… lo rivoglio… oh cazzo!” La ragazza al bancone non è Ada ma, la sorella. È così scura in volto, aspetto solo che me ne dica di tutti i colori.
    
    “Allora tu sei lo stronzo che ha distrutto mia sorella?” Per colpa tua la notte non dorme… sono mesi che è di pessimo umore… io ne ho le palle piene… andate a fanculo tutti e due!”
    
    Non so se è una cosa positiva o negativa il fatto che lei stia male… per me? “Lei dov’è?”
    
    “Cosa vuoi da mia sorella?” La sorella ride, le assomiglia, Ada però è molto più bella. “Lasciala in pace!”
    
    “Voglio solo parlare, chiarire la situazione, nulla ...