Autunno a Venezia
Data: 14/07/2021,
Categorie:
Anale
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... poco mi trovai in una piccola piazza solitaria dove c'era un’incantevole statua di Carlo Goldoni, il grande drammaturgo veneziano. Diversamente dalle solite statue, Goldoni era mostrato ridente e chiaramente in un momento di grande allegria. Anche se non sono un artista, in quei giorni disegnai un po' e portavo sempre con me blocco e matita. Non riuscivo a far altro che dei disegnini, ma erano disegni che servivano per ricordarmi di quello che avevo visto. Dato che c’era una panchina, mi sedetti e tentai di disegnare quella statua della gioia.
Non l'avevo sentito avvicinarsi ma improvvisamente ci fu una piccola risata e lui appoggiò una mano sulla mia spalla, prese la matita dalla mia mano. e con un paio di colpi migliorò il mio disegno. Rise di nuovo e con un grande sorriso ed una valanga di parole italiane, girò intorno alla panca e si sedette accanto a me. Il piacere della sua compagnia, il sorriso da 10 megawatt, il fatto che lui trasudasse una evidente calda sessualità, ed io fui incantato.
Era abbronzato e un po’ più piccolo di me, aveva occhi marroni e capelli ricci e scuri. Indossava una t-shirt sbiadita, un paio di shorts di tela logori ed alla fine delle sue gambe baciate dal sole aveva un paio di piedi molto belli che calzavano dei sandali. Balbettai dicendo che chiedevo scusa ma praticamente non parlavo italiano. Col linguaggio dei segni e qualche occasionale parola d’inglese, ci dicemmo che eravamo ambedue studenti, che io ero in vacanza ed in risposta ...
... alle sue domande, evidentemente mimate, ammisi che non avevo né ragazza né ragazzo. Lui mi disse che viveva lì vicino, che i suoi genitori erano andati a Roma e mi chiese a segni se lui mi piaceva. Io risi, accennai col capo e guardai in quegli occhi scuri con pagliuzze d’oro. Lui s**ttò in piedi di fronte a me, mise le mani sulle mie spalle e mise la faccia contro la mia, sorrise e bisbigliò:
“Ti piacerebbe… um… un rapporto sessuale questo pomeriggio”
Io sbiancai. Lui si sporse in avanti e mi baciò rapidamente sulla bocca. “Sesso… ora?”
Gli sorrisi. “Si.... sì grazie.”
Prese la mia mano, mi condusse per una piccola strada che partiva dalla piazza, attraverso un arco in un cortile, su per dei gradini di pietra ad una grande porta di legno. Si mise un dito sulle labbra “Ssss”. Aprì la porta e scivolò dentro trascinandomi dietro di sè e bisbigliando: “Avanti, avanti.” Eravamo in una sala con una bella scala di legno che conduceva a due piani. Giungemmo al primo piano, lui estrasse una chiave ed entrammo in un appartamento.
Ci eravamo lasciati alle spalle la Venezia del diciassettesimo secolo; l'appartamento aveva decorazione e mobili completamente moderni. Mi condusse per le stanze chiacchierando, poi aprì una porta dicendo: “Ecco!”
La stanza era dominata da un enorme poster di un uomo molto bello che indossava mutande di una marca molto costosa e null’altro. Guardava nella macchina fotografica, la sua enorme protuberanza nelle mutande, a livello degli occhi di ...