1. Autunno a Venezia


    Data: 14/07/2021, Categorie: Anale Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... sentii che tentava di trattenermi e farmi entrare di più. Si lamentò, chiamò il mio nome e mi ordinò a bassa voce per favore di incularlo!
    
    Alzai quelle lunghe gambe e trovai il suo buco; il mio uccello colava mentre lo facevo, misi della saliva sul suo bocciolo e con una lieve pressione cominciai il viaggio nel tunnel del piacere. Lui mi prese la testa e seppellì la lingua nella mia bocca. Con un movimento quasi lento ci mescolavamo con l'altro. Gli unici rumori erano l’eco di deboli mugolii di gioia pura, io ero profondamente, completamente seppellito dentro di lui e cercavo di introdurmi ancora di più; il suo pene era appoggiato al mio stomaco e colava.
    
    Fottevamo con grande desiderio e con un uggiolare a****le. Muovevo profondamente la mia verga dentro di lui, togliendo ed immergendo sempre più con forza tra quei muscoli sodi che volevano il mio seme. In breve esaudii il suo desiderio. Lo sperma venne sparato profondamente nel suo intestino, seguito poco dopo dall'improvviso sprizzare del suo tra noi . Con le bocche incollate sentimmo che non diventavano molli ma, anzi, richiedevano ed avevano bisogno di più.
    
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    Bruno ed io ci eravamo visti in Francia, ma era stato quando eravamo ambedue nello stesso albergo, sul Lido di Venezia, che la scintilla iniziale che era s**ttata tra di noi, scoppiò in una fiamma magnifica.
    
    Bruno era un fiero biondo con un cazzo di 18 centimetri e due magnifiche palle in un sacco liscio e pendente. Il suo corpo era leggermente ...
    ... magro, leggermente abbronzato e mostrava che preferiva i costumi da bagno più succinti. I suoi occhi blu e profondi emettevano le più dolci comunicazioni erotiche e la sua bocca generosa era perfetta sulla mia. Io l’avevo inculato in quella che probabilmente era stato il miglior accoppiamento che avessi mai avuto nei mei vent’anni di vita ed il mio cazzo più corto ma più grosso era ancora seppellito rigidamente dentro di lui nonostante avessi eiaculato ed allagato il suo intestino. Le nostre pance erano incollate fra di loro dal suo sperma, anche lui aveva eiaculato ed ora le nostre lingue giocavano pigramente l'una sulle labbra dell'altro. Lo sentivo mungere dal mio cazzo l’ultima goccia del mio succo; era come se 220 volt fossero emessi dalla mia verga.
    
    Lentamente ci separammo. Lui chinò la testa, prese il mio cazzo nella sua bocca e me lo pulì. Leccò via un po’ del suo sperma dal mio torace, poi mi baciò di nuovo e condividemmo i nostri sapori. Stavamo così bene abbracciati che sentii che avrei potuto scivolare in un c*** estatico ma lui aveva le altre idee.
    
    “Voglio incularti, ora.” Bisbigliò
    
    “Sì, per favore.”
    
    “Ma non qui. Tu mi hai inculato nel mio letto. Io voglio incularti nel tuo.” Un sorriso accese la sua faccia e quei begli occhi balenarono. Uscì dal letto e mi alzò nelle sue braccio. “Mostrami la strada.”
    
    Mi alzai, presi la sua mano e, nudi come eravamo, lo condussi silenziosamente fuori della sua stanza, giù per il corridoio, su per un paio di bassi ...
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