Ci facciamo una birra
Data: 13/07/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: troy2a, Fonte: EroticiRacconti
... anche, credo, sensi di colpa nei confronti di lei.
Il momento più appagante è quando lo sfintere, sconfitto, cede lasciandosi violare dalla bottiglia che, lentamente, scivola nell'intestino. Mi sento come se avessi vinto una partita: dentro di me, esultò per il risultato raggiunto e non provo neanche più fastidio per mio marito che continua a parlare, ora facendomi i complimenti per il risultato raggiunto. Questa sera, poi, è particolarmente su di giri: batte le mani, saltella, quasi balla. Mio figlio, imperterrito, continua a segarsi, assaporando il momento in cui potrà scoparmi: sa di dover pazientare, continuerò a giocare con la bottiglia ancora per tanto tempo, mi piace lasciarmela scivolare dentro e poi tirarla fuori e ricominciare..
Passarono alcuni giorni, prima che trovassi il coraggio di riporre le armi di una guerra senza più senso, ammesso che una guerra abbia mai un senso. Lei aveva continuato a fare, per me, tutto quello che mi era necessario, come prima, anzi, aggiungendo le incombenze materiali che erano di mio padre. Ma non mi aveva più cercato, non aveva più sollecitato una mia decisione. Fui io, quella sera, ad entrare in camera sua; lei guardava la televisione in un letto troppo grande per il suo corpo minuto. E intanto piangeva la sua solitudine.
“Vuoi ancora provare ad essere amiche?” le chiesi. I suoi occhi si illuminarono e le sue braccia si aprirono al posto delle sue labbra. Restammo abbracciate per un tempo indefinibile, a piangere ...
... insieme un pianto misto di sofferenza e speranza.
“Ti va di dormire con me?” mi infilai nel suo letto senza rispondere e la abbracciai.
“Aspetta! Non ti muovere!” non ho mai visto mio marito così su di giri. Sparisce , mentre io continuo quello che amo definire il mio allenamento. Ricompare con una bottiglia in mano, una di quelle che usiamo per i liquori che siamo soliti preparare in casa. “Amore, devi provarci! Sono sicuro che ce la puoi fare!” mi dice, porgendomela. Già, penso, tanto il culo è il mio! Ma lo assecondo: se lo mandassi a cacare, come avrei voglia di fare, so già come finirebbe. Metterebbe il broncio come un bambino e se ne andrebbe a dormire. Ma rimarrebbe scontroso per giorni, senza voglia di uscire, ma, ancor peggio, anche di non ricevere nessuno. E nessuno a casa significherebbe meno cazzi da scopare per me. Non ci tengo proprio.
Tolgo la bottiglia di birra, provo a mettere l'altra: saranno pochi centimetri di diametro in più, forse solo uno o due, ma non è facile. Devo ricorrere di nuovo all'olio, sia sui bordi dello sfintere ed anche dentro, ma anche sulla bottiglia. Ricomincio.
Lei mi accarezza i capelli: sento il suo seno morbido contrastare con il mio sodo, mi bacia la fronte e poi le palpebre, mentre mi sussurra che andrà tutto bene. Sento il freddo che mi ha coperto il cuore sciogliersi e la sciare spazio ad un sentimento speciale. Non è mia madre, ma sento di volerle bene!
“Mi dici cosa intendevi quando mi hai detto che non sei mai stata ...