1. Serpe senza veleno…non morde (seconda parte)


    Data: 06/07/2021, Categorie: Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: enea, Fonte: RaccontiMilu

    ... percepire dal suo sguardo un po’ di eccitazione; sicuramente andava meglio di prima ma non era ancora abbastanza. Provai ad accompagnare con il pube i movimenti della sua mano ma…nulla da fare: non riuscivo ad andare oltre una certa soglia di eccitazione. Una espressione sconsolata si dipinse sul mio volto. Fede sbuffò e, alzate le coperte, si chinò sul mio pisello ed iniziò a baciarlo sulla punta. Mentre la sua mano scorreva sulla mia pelle sentivo il piacevole calore della sua bocca che dopo qualche istante avvolse completamente la cappella. Un mio gemito soffocato le fece capire che eravamo sulla strada giusta. Qualche istante dopo la sentii succhiare in modo più deciso. La sua mano nel frattempo continuava il massaggio alla base del mio pisello. Avvicinai le mani alla sua testa, le carezzai i capelli per incoraggiarla. Iniziò un lento su e giù con la testa, accompagnando i movimenti con la mano. Tutti quegli stimoli piacevoli mi portarono lentamente sulla soglia del’orgasmo.
    
    “Sì, così Fede…” – la incitai sottovoce mentre le sensazioni diventavano sempre più intense.
    
    All’improvviso ebbi un moto di rabbia: venni colto dall’immagine di lei che mi spiava, che spiattellava tutto a Neus, che si comportava con me come una guardia carceraria. Pensai che fosse il momento giusto per vendicarmi.
    
    Mi abbandonai all’orgasmo sussurrandole – “…sei un’infame!” Le bloccai con forza la testa sul mio pisello e contemporaneamente iniziai a scaricarle in gola tutta la sborra che ...
    ... avevo nelle palle. Lei provò a divincolarsi, a ritrarsi, ma ormai era troppo tardi. Mollai la presa solo dopo essermi assicurato di averle schizzato in bocca fino all’ultima goccia.
    
    “Stronzo!” – fu l’unica parola che mi rivolse sottovoce prima di alzarsi e scappare via dalla mia camera.
    
    A quel punto mi alzai e iniziai la mia giornata come se nulla fosse: bagno, vestiti, zainetto e giù a far colazione. Quella mattina, in cucina con mamma e papà, durante la colazione, Fede evitò il mio sguardo. Continuai a far finta di nulla. Quando arrivò il momento di uscire mi offrìi di darle un passaggio in motorino fino a scuola, sicuro che dopo quanto le avevo fatto avrebbe rifiutato. Con mia sorpresa Fede accettò.
    
    Guidando verso scuola la seconda, strana, sorpresa. Fede, piuttosto che tenersi come al solito ai miei fianchi o alle maniglie sotto al portapacchi, mi aveva abbracciato. Quel suo gesto, il suo corpo stretto al mio, il suo odore…mi fece parecchio strano. Arrivati davanti alla sua scuola poi la terza sorpresa. Scesa dal motorino, dopo aver tolto il casco, e averlo rimesso nel portapacchi era rimasta a guardarmi. Mi sarei aspettato che se ne andasse senza rivolgermi la parola o mandandomi nuovamente a fare in culo.
    
    “Beh…” – disse, in attesa che le rivolgessi lo sguardo – “…io vado.”
    
    Detto questo avvicinò il viso al mio e, piuttosto che il classico innocente bacio sulla guancia, mi stampò sulla bocca un bacio identico a quello che solitamente Neus mi dava quando ci ...
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