Quel che è fatto è reso 1 - Racconti Erotici

Quel che è fatto è reso 1

... sul conto della quale fa trasferire le spese di casa; fino a quel momento, lei aveva usato il suo stipendio per le spese personali e non aveva mai condiviso quelle per la casa.

Sua moglie se ne rende conto quel giorno stesso; lui respinge le chiamate al cellulare, fa dirottare quelle che lei tenta più volte al fisso dell’ufficio; quando lo aggredisce la sera direttamente, la ignora, la sposta come un ingombro inutile e si rifugia nello studio dove dorme sul divano; per due giorni non si rivolgono nemmeno sguardi, lui pranza e cena nella trattoria sotto l’ufficio; lei cerca di capire e non pensa neanche per errore all’adulterio che sta per commettere, per di più con uno studente.

Il mercoledì mattina, alle nove, fa scattare il clic del collegamento e immediatamente le telecamere gli danno l’immagine di lei che, in vestaglia, accoglie con un caloroso abbraccio il giovane amante; la disposizione delle telecamere era stata studiata in maniera che possano essere tenuti sotto controllo tutti gli ambienti; scegliendo la postazione, si può seguire un intero percorso oltre a zoomare sui particolari e muovere in varie direzioni.

Li vede quindi fermarsi in salone e spogliarsi freneticamente e voluttuosamente; quando lei gli sfila per ultimo lo slip, istintivamente zooma sul fallo notevole del ragazzo ed assiste quasi devotamente al percorso che Ofelia fa, da quando raccoglie con la punta della lingua il precum sul meato urinario, attraverso le profonde leccate, prima della ...

... cappella, poi dell’asta intera, che lei dedica al sesso prima di farlo sparire profondamente fino in gola.

Un poco si sorprende quando lo fa penetrare decisamente fino in fondo, ricordando invece le moine e le proteste quando doveva prendersi in gola il suo, non minore come stazza, anzi un poco più grosso, e succhiarlo fino alla radice; si accorge che lui eiacula dai fremiti che agitano il corpo e da quelli di lei che, accosciata davanti a lui, si pastrugna la vulva con evidente libidine; vede la lingua che lei gli esibisce pulita da ogni traccia di sperma.

Ha uno scatto di rabbia, ripensando alle rogne che gli piantava, quando le sborrava in bocca, accampando le motivazioni più assurde, dal sapore acido al timore dell’igiene fino ai dubbi sulla correttezza di quel tipo di rapporto; li vede nudi e giovanili andare verso il grande letto ancora disfatto per il sonno notturno di lei; si eccita alquanto, nel vedere il ragazzo fiondarsi sulla vulva e divorarla in ogni modo; è alquanto incerto nei movimenti e si vede che lei gode molto a guidarlo.

Gli è chiaro, in quel momento, che lei ha cercato quella copula proprio per essere la dominatrice nel rapporto e gode ammirandone la capacità di gestire indicandogli di volta in volta il punto da toccare, i gesti da fare; si lascia succhiare a lungo la vagina, poi si gira carponi sul letto e lo invita a leccarle accuratamente tutto, dal monte di venere al coccige, soffermandosi sulla vulva e sull’ano dove infila appena possibile la ...