1. Quel che è fatto è reso 1


    Data: 02/07/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... nell’anello dell’ano adesso dilatato immensamente; Ersilia si gode la stimolazione dell’utero, dal retto, e non fa che spruzzare piacere dalla vulva; si godono la penetrazione per molti minuti, senza provare quasi nessun fastidio; l’avverte che sta per godere e lo fanno insieme.
    
    Per la seconda volta, sui si stende a fianco e si accarezzano dolcemente; impiegano molto più tempo a riprendersi, specialmente lui che, dopo il secondo orgasmo, è già vicino al suo personale limite di tenuta; Ersilia non sente più molto vivo il bisogno di essere posseduta; ma assai di più la fa godere mentalmente la condizione di appassionato affetto con cui lui la tiene stretta a se; si limita a giocare coi capezzoli, con l’ombelico, col ventre.
    
    Vanno avanti alcune ore; è l’una passata, quando in lei si affaccia lo scrupolo di guardare l’orologio; lo aveva avvertito che aveva una madre inferma di cui occuparsi; gli ribadisce che quel momento di grande passione può anche chiudersi lì.
    
    “Amore, scusami ma in questo momento sei l’amore mio più vero, devo tornare presto a casa; so che è stata un’occasione unica e irripetibile; tra le altre cose, col nuovo anno mi trasferirò in provincia di Varese; sarò più vicina al confine con la Svizzera dove mia madre può essere curata; sapevo che sarebbe stata un’occasione da tenere nell’album dei ricordi e, credimi, questa serata non la dimenticherò, vivessi mille anni.”
    
    “Amore mio, anche io ti considero il mio vero amore adesso, mi dispiace che non ci ...
    ... vedremo più, ma sono felice se aumentano le speranze di cura per tua madre; anche per me questa serata resterà indimenticabile per tutta la vita; tu lo avevi promesso a te stessa e agli altri; io me la sono trovata sul vassoio d’argento come i regali più nobili. Ne sono felice. Ti auguro di trovare la tua strada e di percorrerla con amore e senza intralci, come purtroppo accade.”
    
    Lei lo accompagna in macchina a casa sua e se ne va nella notte; Rolando ha la sensazione che uno sprazzo di serenità si allontani e che le ore seguenti non saranno piacevoli da vivere; trova che la moglie si è distesa di traverso sul letto, evita di svegliarla e se ne va nello studiolo dove il divano non è proprio comodo, ma è di gran lungo preferibile ad un dialogo spiacevole che inevitabilmente dovrebbe affrontare con Ofelia.
    
    Si sveglia presto e dolorante, va in cucina e nota che, sul calendario dove segna gli appuntamenti, sua moglie ha cerchiato i mercoledì alle 9; l’ipotesi che abbia deciso di farlo cornuto in quei giorni è facilmente ipotizzabile; sa bene di essersi già vendicato, almeno dello spettacolo osceno offerto alla festa da sua moglie; ma ripromette a se stesso di essere impietoso e di colpire duro, se mantiene la riservatezza che fa, di un capriccio, di un tradimento.
    
    “Buongiorno amore, dove hai tirato tardi?”
    
    “Io sono andato a cenare; tu hai continuato ad esibirti o hai rotto ogni limite’”
    
    “Che diavolo dici? Lo sai che mi piace un po’ di protagonismo … “
    
    “Persino ...
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