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Io studente e lei donna matura – di 1948
Data: 30/06/2021, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
Avevo diciassette anni, non avevo mai fatto sesso prima, ma passavo molto tempo a masturbarmi nella mia stanza con la porta chiusa. Quell’anno ho trascorso gran parte del tempo a casa di un amico e non a scuola. Per ovvie ragioni non nominerò lui e tantomeno sua madre. Quasi ogni giorno andavo a casa sua per ascoltare musica e guardare film e giocare. Era diventato mio amico facilmente essendo abituato a farsene; lui con la madre si trasferivano di città andando dove lei trovava lavoro. Non ho mai visto il padre del mio amico e lui non me ne ha mai parlato. Sua madre aveva circa quarant’anni, era single, quindi trasferirsi per loro due era molto semplice e di conseguenza non avevano molti amici. Lui a scuola era un nuovo studente e mi è sembrato bello fare amicizia con lui che nei primi giorni sembrava spaesato. Come studente non era certamente un modello, frequentava poco ed io lo raggiungevo a casa sua soprattutto per giocare. La casa era a poche decine di metri dalla mia e passavo lì davanti per andare a scuola. Una mattina mi sono fermato davanti alla porta ed ho suonato per farlo scendere e poter arrivare in tempo alla prima ora di lezione. Ero in anticipo e mamma e figlio stavano ancora facendo colazione. Sento la voce giovanile della donna “Entra! Noi stiamo finendo di fare colazione. Siediti con noi per una fetta di ciambella!” A quell’invito non ho saputo resistere, sono entrato in casa loro e mi sono seduto al tavolo della cucina. La ...
... colazione non era ancora sul tavolo e mentre la donna parlava rivolgendosi sia a me che a suo foglio, ogni volta che si chinava per poggiare un piatto o una tazza sul tavolo la sua camicia cadeva in avanti e sembrava che lo facesse apposta a mostrare le sue tette nude che sembravano appese al petto. Per me erano le prime tette che vedevo e non riuscivo a distogliere lo sguardo ma lei imperterrita continuava nei suoi movimenti che sembravano studiati per eccitarmi. Quelle mammelle mi sembravano grandi e sicuramente stavano in una mano di un adulto e non nella mia che era ancora quella di ragazzino. Le dimensioni mi hanno colpito immediatamente e mi hanno eccitato i suoi grandi capezzoli scuri la cui punta sembrava una grossa gomma di matita del tipo che usano gli studenti americani. Man mano che lei si muoveva io mi incantavo a guardare sempre più eccitato e mi rendevo conto di quanto fossero diverse dalle tette delle compagne di scuola, avevano l’attaccatura più bassa di quelle che avrebbero potuto avere quelle di una qualsiasi ragazza della mia età. Ho pensato che la donna potesse aver avuto già avuto più di un figlio per come pendevano le tette, inoltre il pendere le faceva sembrare più grandi di quanto non fossero in realtà. In ogni caso quella mattina le mie rapide e sfuggevoli occhiate nonché la mia immaginazione mi stavano arrapando ed il cazzo già si era risvegliato; avrei voluto fermarla, aprirle la camicetta, abbassare la gonna e fare sesso con lei davanti ...