1. Vacanza galeotta 3. L’incubo erotico.


    Data: 26/01/2018, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Tradimenti Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    Un paio di manette mi stringevano i polsi, la catena che univa i due anelli era stata fissata a una tubatura idraulica che scorreva orizzontalmente su di una parete bianca scrostata, a circa 1 metro dal pavimento. La stanza era buia, fatta eccezione per qualche raggio di luce che si faceva strada fra le assi che serravano una finestra. Ero inquieta, a disagio per la necessità abbastanza urgente di urinare. Appoggiato alla parete un lettino. Il rumore di passi strascicati preannunciava l’arrivo di qualcuno…..
    
    La vacanza era trascorsa rilassante fra bagni di mare e sole. La pelle ormai ben abbronzata, i pensieri distesi. Mancava però qualcosa per raggiungere la perfezione:
    
    Avrei voluto rivedermi in intimità con Enzo, dopo quella scopata da urlo nella grotta marina, ma i progetti non trovavano occasioni per realizzarsi; le mie colleghe erano sempre con me e temevo di insospettirle con un mio comportamento insolito: dovevo attendere pazientemente l’occasione propizia. Cercavo di informare Enzo dei miei programmi, mediante frequenti SMS, per facilitare un nostro incontro che ormai desideravo con ansia crescente. L’attesa poi, rendeva la voglia sempre più intensa.
    
    Il mercoledì sera con le amiche fummo invitate ad una cena organizzata da alcuni ospiti del residence, con cui avevamo stretto amicizia, presso un bel locale situato sulla costa a pochi chilometri di distanza: era costituito da una terrazza sul mare, assai piacevole, frequentato senza essere eccessivamente ...
    ... affollato, con i tavolini ben disposti e a una giusta distanza fra loro. Le luci azzeccate, creavano un’atmosfera intima e piacevole.
    
    Mentre venivamo accompagnati al posto a noi riservato, Enzo, proprio lui, da un tavolo vicino, fece cenno di avvicinarmi e mi presentò ai suoi amici che interruppero la vivace discussione in cui erano impegnati. Salutai con distaccata cortesia e dopo brevi convenevoli mi diressi al mio tavolo.
    
    La cena fu gradevole sia per il livello delle pietanze, che per la compagnia. Ma qualcosa aveva attratto la mia attenzione, rendendomi distratta e a tratti avulsa dai discorsi e dalle facezie che allietavano la serata. Il tavolo a cui sedeva Enzo era piuttosto allegro e mi resi conto dagli sguardi e dagli ammiccamenti intercorrenti fra i commensali che l’oggetto della conversazione ero proprio io. Enzo sembrava quasi indicarmi con gli occhi, raccontava qualcosa e gli altri scoppiavano in risate e sghignazzamenti: forse raccontava di noi e non si comportava certo da gentiluomo, ma potevo passarci sopra. Notai che in quel tavolo tutti mantenevano un atteggiamento deferente nei confronti di un uomo corpulento che indossava un completo bianco e occhiali scuri, un certo Carmine “o’ciuccio”; anche se non potevo indovinare la direzione del suo sguardo occultato dalle lenti fumé, ero certa mi fissasse: ne avevo una percezione fisica. Nel tragitto di ritorno controllai i messaggi. “Domani sarò libero. Come sai, il villaggio organizza un tour alle Tremiti. So che ...
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